martedì 13 ottobre 2009

Greystorm

- Jason, inventeremo macchine per volare!
- Robert, resta con i piedi per terra...
- No, Jason, ce la faremo, il futuro è alle porte Jason
- Sei sempre il solito sognatore Robert
- E tu Jason il solito concentrato sul qui e ora
- Mio padre sta male Robert, devo terminare gli studi
- Va bene Jason, ma fammi una promessa.
- D'accordo Robert.
- Allora Jason, promettimi che lo faremo insieme. Esploreremo il Polo Sud con delle macchine volanti, Jason !
- D'accordo Robert. Io e te insieme Robert.
- Sei un amico Jason.
- Anche tu, Robert.



La prima cosa che si ricorda subito dopo aver chiuso il primo albo di Greystorm, nuova miniserie della Bonelli, sono i nomi dei personaggi.
Dal punto di vista dei dialoghi sorvoliamo.
La necessità di mostrare un linguaggio di fine ottocento, unito alla totale incapacità tutta italiana (eccetto qualcuno) di scrivere dialoghi freschi e poco banali rende qualsiasi tentativo innovativo piatto e scontato.
Demian, Brendon, Dylan, Greystorm e tutti gli altri parlano tutti allo stesso modo, tutti esclamano "oh mio dio, scappiamo! presto!".
Al di là di questo problema nazionale, devo fare i complimenti alla disegnatrice Simona Denna.
Il suo stile è un classico che non muore mai, anche se c'è da dire che difficilmente su una serie Bonelli troveremo un tratto di disegno alternativo.
La storia...beh, questo era solo il prologo, quindi non mi sento di dare giudizi.

E' in momenti come questo che rimpiango ancor di più John Doe.

lunedì 5 ottobre 2009

RadioSorchio ? No, grazie

I podcast sono un surrogato della vera radio, crearla una "clandestina" nnon è stato proprio semplice....e quindi ?

E quindi, quindi....ne vedrete (sentirete) delle belle.

giovedì 1 ottobre 2009

Tre letture a settimana

vi voglio consigliare/sconsigliare tre libri a settimana.



di

E' il suo secondo romanzo, più complesso del primo ma con un finale altrettanto duro. Anzi, di più. Il suo modo di scrivere mi piace, è chiaro e lineare e vai sul sicuro che la storia non sia mai banale.
Un ragazzo viene rapito e buttato nel mondo dei combattimenti clandestini, chi vince vive, chi perde muore. Per chi adora i libri in cui "la milza sta a sinistra."

Consigliato




di

L'ho conosciuto con Sandman ma non mi aveva convinto. Buone idee, riferimenti da intellettuale, ma non era quello che cercavo. Con lo scrivere invece mi ha fatto cambiare parere.
In questo libro tutte le divinità del mondo ormai dimenticate si risvegliano per organizzare la battaglia del secolo, anzi, dei secoli. Le truppe di Odino contro il Resto delle Divinità. L'umano ed inconsapevole Shadow in mezzo. Tu da che parte stai ?

Consigliato





di

E' uno scrittore che ho scoperto per sbaglio, tramite una svendita. Ho letto tutta la storia in un pomeriggio, è troppo avvincente per chiuderlo prima della fine.
Raccontare la trama è compito arduo, come si diceva una volta.
Dico solo che il giorno del diciottesimo compleanno del protagonista morì il Diavolo.

Consigliatissimo

martedì 15 settembre 2009

Il miglio verde






No, non parlo del libro di Stephen King.


Parlo dell'ultimo esame : Sicurezza Informatica di Stephen Bista.

Un esame/incubo ben più terribile di quelli che vedevano protagonista il caro e vecchio John Coffey.

Diciotto seminari/condanne da studiare/scontare più la teoria/aggravanti per un ora e mezza di sedia elettrica/esame orale.

lunedì 7 settembre 2009

Back to Reality

Finisce agosto, finisce un altra stagione da incorniciare in quel di Palinuro.
I soliti amici, le solite serate, i soliti tormentoni...ma ogni volta c'è qualcosa di nuovo.
Per non si sa quale (benedetta) alchimia persone di posti,lavori,idee,abitudini,interessi totalmente diversi si ritrovano per un mese l'anno a condividere meno di venti metri quadrati, un solo bagno e 5 pasti eppure lo fanno con totale armonia e disponibilità.
Poteva essere l'ultima, speriamo sia solo una delle tante.

mercoledì 5 agosto 2009

NON POTETE CHIUDERE JOHN DOE

http://firmiamo.it/controchiusurajohndoe

domenica 26 luglio 2009

L'idolo della settimana - La presentatrice di Giovani Note

Sabato 25 luglio, a villa Fabbri di Trevi s è svolta la sesta edizione di "Giovani Note", concorso musicale tra giovani band.
Partecipavano anche Peol ed il Piro con gli Herophon e per questa esclusiva ed unica motazione mi ci sono recato.

Tralasciamo il discorso sui partecipanti che non ci interessa minimamente, ma soffermiamoci sulla mitica presentatrice del festival, di cui però non so ancora il nome ma prometto di trovarlo il piu presto possibile.

Ecco le chicche che ci ha regalato in una lunga ed estenuante serata :

Chicca\1
"Come sapete, quest'anno c'è una raccolta fondi per le popolazioni colpite dall'Abruzzo"

Chicca\2
"Questa band è la più giovane in gara; pensate, alcuni hanno 16 anni e altri ne devono ancora compiere 17"

Chicca\3
"...con la canzone 'The Subliminal'....cosa volete subriminare con questa canzone?"

Chicca\4
"Psycho, tratto dal celibre film..."

Chicca\5
"...bene, e cosa fate nella vita oltre ad essere amici ?"

giovedì 23 luglio 2009

Dialoghi Perduti e Incompiuti #004

Io e mia madre, davanti al telegiornale.
Inquadrano un ragazzo dallo stile emo.


Io : Mi faccio un piercing come quello !
Mamma : Piantala, hanno detto in tv che chi ha i capelli in quel modo fa parte di una setta.

martedì 21 luglio 2009

Camicia


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


La camicia è un capo d'abbigliamento di stoffa che copre il busto, e di solito ha un colletto, maniche, un taschino (a volte due taschini con o senza bottone) ed è abbottonata sul davanti. A volte viene accompagnata da una cravatta.

Indice

Tipi di camicie

Tessuti per camicie

Voci correlate

Il chitarrista Paolo Fiocchetti ha l'abitudine di non esibirsi dal vivo se non indossa una camicia.

Vi Odio a tutti, allo stesso modo

  • H. Akaike
  • C.M. Reeves
  • R. Bellman
  • G. Buttazzo
  • G.B. Dantzig
  • R. Fletcher
  • G.E. Forsythe
  • T.S. Motzkin
  • M.J. Powell
  • P.E. Gill
  • W. Murray
  • R. Hooke
  • T.A. Jeeves
  • D.E. Knuth
  • N. Metropolis
  • A.M. Ostrowsky
  • G.R. Hext
  • F.R. Himsworth
  • W. Spendley
  • J.L. Lagrange
  • O.L. Mangasarian
  • L. Fibonacci


domenica 19 luglio 2009

Spotting

Ho visto un film ieri sera che non avevo mai visto.
Trainspotting, si intitola.
E' un film vecchio, si vede.
I protagonisti vanno in giro con le Dr.Martin e vedono film in VHS; per evadere dalla noia della piccola provincia si fanno di eroina e vanno a vedere i treni che passano. Si portano uno zaino con roba da fumare,un pallone, qualche birra, e si mettono davanti le rotaie di un pezzo di ferrovia che passa in periferia, dove intorno non c'è nulla se non prato, e guardano. Guardano.
Spot.
Spot.
Spot.
Poi non passa nessun treno per ore.
E loro giocano a pallone, chiaccherano di politica, fumano, chiaccherano di sport. Parlano di ragazze, bevono una birra, magari qualcuno disegna o scrive qualcosa di suo.
Poi passa un altro treno.
Spot.
Spot.
Spot.

Questo film è una gran cagata.
Ma che senso ha andare in una campagna deserta, dove non c'è nulla, a guardare i treni che passano ?
La vecchia generazione aveva veramente delle idee idiote.
Beh, anche io devo dire che soffro la vita della piccola provincia, ma di sicuro lo soffrirei anche in una grande città.
Quando il posto in cui vivi non ti offre nulla, beh, non c'è bisogno di drogarsi.
E tantomeno, non c'è bisogno dei treni.
Io mi piazzo davanti alla tv, ovviamente guardo MTV dove ogni 3 minuti cambiano video in programmazione
SPOT
poi nel pomeriggio mi connetto in internet, do uno sguardo su Facebook se qualcuno mi contatta
SPOT
oppure mi tagga in una foto
SPOT
o magari faccio qualche test
SPOT
SPOT
SPOT
e nel frattempo apro messenger, e vedo ce s'è qualche amico e gli dico qualche cazzata
SPOT
oppure qualche ragazza che conosco, così ci provo un pò
SPOT
poi faccio il classico giro nei blog che seguo
SPOT
SPOT
SPOT
scrivo la mia su dei forum sotto falsa identità
SPOT
Comunque non è che sto sempre dentro casa.
Eh, certo che no.
Molto spesso il pomeriggio vado al centro commerciale con qualche mio amico.
Ipod nelle orecchie e
SPOT
giriamo per il centro commerciale, guardando le vetrine che ad ogni 7-8 passi cambiano
SPOT
vestiti
SPOT
orologi e gioielli
SPOT
asciugamani e tovaglie
SPOT
un amico che ti saluta
SPOT
una bona da guardare
SPOT
videogiochi e dvd
SPOT
prosciutto in offerta
SPOT
SPOT
SPOT

La tecnologia ha salvato molti ragazzi della mia generazione dalla droga.
Quando negli anni 70-80-90 non c'era tutto questo supporto tecnologico la gente si sfasciava di LSD, di eroina, di acidi.
Si riunivano in bar di periferia ad ascoltare da un jukebox le solite quattro canzoni, non avevano le partite in diretta Tv, le discoteche erano all'aperto e ci si andava di pomeriggio.
Per sentirsi fighi andavano a fare a coltellate negli stadi o fuori le discoteche.
E soprattutto, facevano quell'inutile gioco del treno.
Trainspotting.
Chissà che ci trovavano di tanto divertente.

mercoledì 15 luglio 2009

Forse che forse...

...il mondo sta capendoci qualcosa ed agisce per affermare le proprie convinzioni.
Dopo che in Francia gli operai della quasi fallita Nortel minacciano di far saltare in aria tutto lo stabilimento, in Germania due benefattori del pianeta Terra (altro che Batman e Wonder woman) hanno spaccato due bottiglie di birra sulla crapa emo-crucca del batterista dei Tokio Hotel.


Solo che il fatto sia sui giornali ("Aho, anvedi...quello dei Tokio Hotell!!!!! ma quelli là sò famosi aho...") sottolinea la mancanza di mezze misure che c'è ora nella società.
Star/Muratore.
Ricco/Pezzente.
In Televisione / Mai cagato.






Per chi non sapesse cogliere l'ironia del mio post, volevo solo evidenziare che è una provocazione, un eufemismo che non ha nulla a che fare con la violenza.
Sapete com'è, il DDL alfano potrebbe entrare in vigore fra poco.

martedì 14 luglio 2009

Oggi Sciopero


Adesione all'appello di Diritto alla Rete contro il DDl alfano che imbavaglia la Internet italiana".


lunedì 13 luglio 2009

Dialoghi Perduti e Incompiuti #003

Umbria Jazz, piazza IV Novembre.
Una classe del conservatorio di Chicago sta eseguendo vari pezzi.


- Maestro : "This is the best trump player of Illinois"
- Maestro : "This is the best piano player of Illinois"
- Io, rivolgendomi ad un ragazzo vicino a me : "Aho, tutti i migliori stanno qui!"
- Ragazzo : "Pare di sì...di dove sono?"
- Io : "Chicago. Illinois."
- R : "Ah...e dov'è?"
- Io : "Beh, non te lo so posizionare in effetti...boh..."
- R : "Vabbè comunque sta in America, Inghilterra...da quelle parti no?"

Gecco 2009 - La Gara

Presi dall'euforia, il risultato ci sembra che ci vada stretto.
Analizzandolo freddamente, ci va di lusso.
Arrivare sesti, anche se su otto partecipanti, è un ottimo piazzamento.
Un solo mese di lavoro, per altro concentrato nell'ultima settimana in quanto gli algoritmi non ci garantivano tempi competitivi, è stato tutto quello che potevamo offrire tra esami vari e quant'altro, eppure, ci siamo qualificati.
5° / 11.
Poi la gara.
6°/8.
Cobostar, che aveva dominato le qualifiche, è arrivato terzo.
Signifca che la gara è totalmente un altra cosa, rispetto a programmare una macchina che fa solo giri veloci.
A settembre abbiamo un altro obiettivo.
Le gare di Milano.
p.s. le curve a velocità irritante non è una nostra scelta...è il ciembo che guida così!

Il finale, finalmente.

Dopo più di un anno, grazie alla Biblioteca delle Nuvole di Perugia che sopperisce alla mia mancanza di euro, ho potuto leggere il finale della storia a fumetti più acclamata del 2008, Y - The Last Man, scritta da Brian Vaughn e disegnata da Pia Guerra.





Il fumetto è proprio di quelli che piacciono a me.
Disegni ben delineati, puliti, senza ombreggiature o strane sovrapposizioni. I disegni raccontano la storia in maniera giornnalistica, non sono opere artistiche molto belle da vedere appese in camera, ma danno il senso di quello che succede.
La storia ha un inizio ben definito ed una fine ben definita.
Si sà quando inizia e quando finisce, cosa che non accade spesso. Per quanto poi ognuno si sia fatto un idea sulle vere cause della "piaga", la storia arriva ad una sua conclusione, con colpi di scena, lieto fine, final amaro, esito scontato, finale aperto e finale definitivo.
E solo un grande sceneggiatore lo avrebbe potuto fare.
Brian K Vaughn.
E' lui il mio idolo attuale.
Dopo LOST, un altro capolavoro seriale.
Da non dimenticare poi le copertine di Massimo Carnevale, un piacere per gli occhi.




S
P
O
I
L
E
R


La storia inizia il 17 luglio 2002.
Nello stesso istante, tutti gli esseri viventi aventi nel patrimonnio genetico il cromosoma Y muoiono di colpo.
Tutti tranne due.
Yorick Brown, cazzone americano innamorato della sua ragazza Beth Deville che al momento è in Australia per una borsa di studio e Ampersand, la sua scimmia cappuccino domestica.
Il mondo è in preda al delirio.
Alcune donne si convertono al credo delle Amazzoni.
Alcune si rifugiano in comunità autogestite.
La voce di un ultimo uomo si sparge e l'agente 355 del Culper Ring si occupa di proteggerlo.
L'esercito israeliano è sulle tracce di Yorick.
La dottoressa Mann, esperta di clonazione, si offre volontaria per la clonazione dell'ultimo uomo e del vaccino che, non si come, lo ha protetto dall'epidemia.
Insieme, viaggeranno per tutto il mondo alla ricerca di Beth.
Dopo aver messo incinta un altra Beth, aver ritrovato sua sorella Hero divenuta un amazzone, aver capito che la Mann e 355 sono lesbiche, aver trovato una ragazza autraliana per la Mann, aver perso e poi ritrovato Ampersand, conosciuto il padre della Mann che è sopravvissuto alla piaga in quanto è stato lui a dargli vita tramite un lavoro di clonazione e la propagazione dei cmapi morfici (tra tutte le teorie, questa è quella a cui credo anche io), alla fine, dopo 5 anni, a Parigi, Yorick ritrova Beth.
E si lasciano!
Io non ci stavo a crede!
Beth voleva lasciare Yorick già prima della piaga in quanto, come detto prima, era un cazzone.
Ma ora, è un uomo, responsabile e forte.
Ma lui non ci sta.
Per 5 anni ha vagato per il mondo alla ricerca di Beth perdendo di vista il vero motivo per cui lo faceva. Stare insieme a 355.
Gli dichiara il suo amore mentre l'esercito israeliano gli pianta una pallottola in testa.
Yorick è stufo di lottare, correre, scappare.
La sua avventura è finita.

La storia riprende 60 anni dopo, dove il mondo è ancora popolato da sole donne, ma con qualche novità. La Mann è riuscita a clonare Yorick mantenendo l'antidoto alla piaga.
Il vero Yorick è tenuto prigioniero con una camicia di forza a Parigi e, messo davanti al suo 17° clone, ha un dialogo interiore/esteriore con sè stesso/suo clone.
Alla fine della riflessione, si libera ed evade, lasciando la sua camicia di forza volteggiare nel cielo a formare una Y.

Cazzo!

giovedì 9 luglio 2009

L'idolo della settimana - L'Uomodelgiornale

E' il 7/7/09.

E succedono cose fantastiche.

Arriva un sms al Dan, da un numero sconosciuto.

"Ti ricordi di me? Sono quello del giornale...oggi sarebbe il mio compleanno, eh eh"

Risposta.

"Tanti auguri....ma non so minimamente chi sei"

"Ma come , davvero non ti ricordi? Sono quello di Roma"

"Iddio, a Roma ci sono stato due volte in vita mia, l''ultima delle quali era 8 anni fa"

"Oddio scusami. Devo aver fatto confusione con i numeri di cellulare. Scusami di nuovo."

Arrivata sera, mando un sms dal mio cell a questo fantomatico Uomodelgiornale per vedere cosa succede.

"Pensavi che mi ero dimenticato di te eh? E invece no...tanti auguri."

Il mattino seguente :

"Scusa ma non ho il tuo nnumero in rubrica. Chi sei?"

Al che io non rispondo.

Pomeriggio.

Il cellulare vibra. E' l' Uomodelgiornale che mi sta chiamando!

"Pronto"
"Scusa ma chi sei?"
Parla in romanesco spinto.
"Come? Dai non ti ricordi?"
"No."
"Dai..."
"Io me chiamo Dario. Tu chi sei?"
"Non ti ricordi? So quello del giornale!"

E passo il cellualre al Dan.

"Scusame ma non me ricordo. Ma di dove sei?"
"Di Poggibonsi, vicino Firenze."
"Ma conosci una certa Sara?"
"Beh, ne conosco due o tre..."
"Dai descrivemela una..."
"Alta 1,70, capelli MARRONI."
"No, n'è a stessa."
La surreale discussione va avanti ancora per qualche minuto poi il buon Dario decide di attaccare.

Passano 10 minuti e mi richiama.

"Pronto?"
"Oh scusame na cosa, ma è che c'ho due storie coi giornali e nun me ricordo tu quale sei."
"Aspetta che sto in ufficio e non posso..."
"Te chiamo dopo tranquillo."
"No no aspè che esco."
"Dicevo, tu quale sei?"
"Dai, quello del corriere dello sport."
"Uhm..nun me ricordo. Ma dove stavamo?"
"A Roma. Quattro anni fa."
"Scusame ma nun me ricordo proprio."
Pensiero : te credo, t'ho detto sono quello del corriere dello sport 4 anni fa. In italiano ha un senso?
"Si, si, poi ci siamo messi a chiaccherare. Abbiamo preso un caffè, ci siamo scambiati il numero dicendoci che se capitavamo uno nella città dell'altro ci saremmo sentiti per uscire. Quelle cose che si dicono ma poi non si fanno mai."
"Boh, proprio c'ho un vuoto..."
"Parlando m'avevi detto che il compleanno tuo era il 7/7. E' una data che si ricorda facilmente, me la so ricordata, ho ricercato il numero che m'avevi scritto su un pezzo de carta e t'ho fatto gli auguri."
"Sì, ma me l'hai mandati l'8, era mezzanotte e mezza."
"Ho capito mica sei in cima ai miei pensieri..."
"No no, era per dire"
"Comunque dai, esistono amicizie che nascono così."
"Ma senti na cosa...ma che per caso ieri t'è arivato qualche messaggio mio? Devo aver fatto confusione con qualcun altro...ho varie storie coi giornali di mezzo..."
"No, nessun messaggio. Comunque che ti dico. I giornali sono ricorrenti nella tua vita. Forse è un segno."
"Va bene....ma come hai detto che te chiami?"
"Armando."
"Anni?"
"29"
"Boh proprio nun me ricordo....vabbè, te lascio lavorà."
"Oh, bella Dariè. Ciao ciao,. E ancora auguri eh!"
"Grazie , ciao."

mercoledì 8 luglio 2009

Gecco 2009 - Incredibili Risultati delle Qualifiche

E' un periodo in cui mi gira tutto troppo bene.
Spero non sia il preludio ad un incidente mortale a breve, però fichè dura lo voglio sfruttare. E farlo sfruttare a chi mi sta intorno.
Ieri , a tarda sera, ci sono giunti da Montrèal i risultati delle 11 vetture partecipanti alla gara.
Di queste 11, solo le migliori 8 piazzate si andranno a giocare la possibilità di vincere il Gran Premio, con la gara che si terrà venerdì 10.
Le qualifiche prevedevano dei giri singoli su tre diversi circuiti, su cui assegnare 10 punti al miglior tempo, 8 al secondo e così via.

Guardate la classifica :



Il Dipmat Racing Team s è qualificato per la gara !!!
E c'è da considerare che i tracciati scelti erano pesantemente condizionanti nei nostri confronti.
Una pista da rally in cui abbiamo raccolto appena un punticino, una pista molto tecnica dove ce la siamo cavata con tre e Eroad dove siamo arrivati terzi.

E ora tutti carichi per la gara di venerdì.
Noi non abbimo minimamente considerato gli avversari in pista quindi....ci sarà da ridere.

venerdì 3 luglio 2009

DRT



La macchina ha come motore lo stile di guida del ciembo, quindi fate voi.
I bookmakers canadesi ci danno vincitori 1:541320201000 e ultimi a 1:1,2.

Anche quest'anno, Dio l'ha voluto





Non c'è storia.



Da quando partecipo alla battaglia campale di Ludika, vincono sempre i Guelfi.
L'organizzazione e la difesa hanno sempre successo sulle urla e le mega armature.

Ed in più quest'anno mi avevano truccato da Braveheart.
Tutto molto bello, quest'anno la kermesse si era allargata fino a piazza della Morte, con una rappresentazione gommapiuosa del drago Smaug di Shelob ed un piccolo castello di cartone.
Molti di più i live, anche dimostrativi e gratuiti, molto meno lo spazio per i duelli e per il juggerball, nota veramente dolente di questa nona edizione.
Si è passati dai duelli all'ultimo sangue di piazza san carluccio ai molti, troppi giullari e artisti di strada che sì, allietano le serate ma non colgono il vero senso della manifestazione : truccarsi e menarsi.
Il giorno della campale c'erano più giullari che soldati e, a malincuore, bisogna sottolineare che l'afflusso dei partecipanti alla battaglia è sepre minore. Siamo sempre i soliti, cosa che ormai ha anche cementato un certo "spirito di cameratismo" tra i commilitoni dei vari schieramenti che si rivedono una volta all'anno.
Ma non basta.
Il traffico non viene chiuso se non proprio a ridosso delle bancarelle, la pubblicità è prossima allo zero e l'organizzazione distribuita tra le varie associazioni non semplifica, anzi danneggia, la ituaizone generale.
Uno si ooccupa del juggerball però non ha armi, uno organizza i live ma non presta le armi al juggerball, che mette le gare alla stessa ora della campale, allora si posticipano, poi però un altra associazione ha lo spettacolo in piazza, e allora al juggerball non va nessuno, allora quelli dei live si incazzano perchè le uniche due spade che avevano prestato gli servono etc....

Però d'altronde si sà, a Veterbe :
- "a me stasera regà, ve lo dico, nme frega ncazzo".
- "ma de che?"
- "in generale"

lunedì 29 giugno 2009

Ok, ok, me la sto tirando

“per la capacità di esprimere in modo incisivo e sobrio, un tema così delicato come la malattia e la probabile eutanasia, utilizzando la tecnica del flusso di coscienza in modo avvincente e aggraziato, come d'altra parte traspare dalla concatenazione dei pensieri. Di notevole pregio alcune finezze nel tratteggio psicologico della protagonista, che dimostrano la sensibilità e l'acutezza dell'autore.”



Allora, parliamone.
Questa è stata la motivazione della giuria per assegnarmi il primo posto (in ex-equo con Giuseppe Mancini con il racconto "L'ultimo dopocena") al concorso "Giugno in Arte 2009".
Ovviamente tutti i miei amici e parenti hanno avuto modo di leggere queste bellissime parole.
Ma ognuno di loro si è soffermato su un aggettivo qualificativo diverso :
  • Mari -> Sobrio
  • Papà -> Aggraziato
  • Roscia -> Sensibilità
facendosi una risata ogni volta che lo ripetevano o sottolineavano.

Ah, il racconto vincitore è "Solo Qualche Mese" che potete andare a ricercare nei vecchi post di questo blog.

lunedì 22 giugno 2009

Metti un Bill Dally a Bologna

Chissà per quale motivo (escludo a priori la gnocca) Bill Dally era a Bologna e l'INFN lo ha sucato per una mattinata dai suoi impegni e lo ha messo davanti ad un proiettore a parlare delle nuove NVIDIA GPU.
Come avrete già letto su questo blog sarà il mio argomento di tesi e quindi, insieme ad un prof e ad un borsista, siamo partiti per Bologna.
Vi tralascio i particolari del viaggio (non ho vomitato per puro miracolo) per raccontarvi del seminario.
Prima che parlasse Bill Dally si sono alternati vari ragazzi dell 'INFN che hanno presentato i loro lavori.

  1. Viene un mostro dell'informatica e le proiezioni sono tutte gialle, forse per colpa di un conflitto Mac Os - switch proiettore. Fare una prova 10 minuti prima no eh ?
  2. Uno dei ragazzi parla in inglese-bolognese, tutto insieme. Da ascoltare.
  3. Ci aspettavamo da Bill delle nozioni puramente tecniche e invece ha fatto merchandising, mancavano solo gli stand con i cappellini.
  4. Il nostro prof lo ha seccato quando ha detto che i prossimi processori sarebbero arrivati a 11 nanometri di grandezza.
  5. Per fare la tesi ci sarà abbondante merda da ingerire
  6. Mi volevo sparare la posa dicendo "Scattering Quantistico" ma mi hanno anticipato e allora sono stato zittissimo.
  7. Il mio inglese ascoltato è da rivedere
  8. Il centro di calcolo dell'INFN è una topata mostruosa
  9. Col cazzo che farò il dottorato/borsista/ricercatore
  10. Non me ne frega un cazzo se da domani l'intera rete informatica dovesse crollare e far ripiombare tutta l'umanità al medioevo

Previously

Ultimamente non ho avuto internet e vi sono debitore di un paio di cosucce.
Come l'esame di diritto, il viaggio a Bologna con Bill Dally, l'intervista di Viterbo Oggi ed ulteriori chicche durante la Confederations Cup.

A presto.

venerdì 19 giugno 2009

Il Codice da Lopins su Viterbooggi.it

Su Viterbooggi.it c'è l'intervista che il sottoscritto ha ricevuto da Daniele Sciarra.

Vi metto il link e anche il "copia e incolla" della notizia.


Esplode online il fenomeno de "Il codice da Lopins"

di Daniele Sciarra

Viterbo - L'idea nasce ad un giovane scrittore viterbese, Simone Pizzo, che si è ispirato al celebre romanzo di Dan Brown

Fotografia Esplode online il fenomeno de \"Il codice da Lopins\"

Viterbo - Esplode online il fenomeno de "Il codice da Lopins".

L'idea nasce ad un giovane scrittore viterbese, Simone Pizzo, che ha deciso di riadattare il suo romanzo sul filone della storia dei Templari, portata al successo da Dan Brown: tutto rigorosamente sulla rete.

Giunto ormai al 90° capitolo, il sito de "Il codice da Lopins" ha raggiunto da novembre quasi 10000 visite da parte dei lettori e molto probabilmente diverrà, nei prossimi mesi, un vero e proprio libro cartaceo.

Attualmente il romanzo si può leggere gratuitamente all'indirizzo:

http://codicedalopins.wordpress.com/

Da dove nasce l'idea del libro?

Sono sempre stato un grande appassionato di libri, mi è sempre piaciuto leggere molto e mettere su carta le mie idee. L'idea di scrivere un romanzo tramite la metodologia del "blog" mi è parsa subito la migliore, in quanto, scrivere circa un capitolo di 500 battute ogni due tre giorni, mi ha permesso di portare avanti i miei studi di informatica senza particolari problemi.


...da "Lopins".. cos'è?

Bé, in realtà è proprio questo che i miei lettori dovranno scoprire, "Lopins" è la parola chiave del libro da demistificare, in teoria potrebbe essere qualunque cosa: una password, un'arma, una persona, un luogo. Nel libro la cercano sia i cattivi, la setta dei "Ritardati", che l'ispettore Gai, indiscusso protagonista della storia.


Quanto c'è di auto-biografico nella tua opera?

Molto direi, tutti i personaggi che compaiono sulla "scena" sono persone esistenti, studenti soprattutto, che frequentano la mia stessa università a Perugia. Questo mi ha permesso di accellerare i tempi nella costruzione dei caratteri e delle peculiariatà dei personaggi stessi e nel contempo mi ha fornito dei fedeli e appassionati lettori che ora mi confessano di non poter rimanere all'oscuro sulle vicende dei loro "quasi alter ego".

martedì 16 giugno 2009

Chicche dalla Confedrations Cup - ITALIA VS USA

Come da tradizione, per le partite dell'Italia si cerca un posto pieno di gente, in modo da poter attingere a questa illimitata fonte di perle.
Prima di partire, redigo con Peol una cheklist, ovvero una serie di parole o pareri che sicuramente almeno una persona avrebbe detto durenti i 90 minuti.

La cheklist era :

- Giuseppe Rossi, quel freghino è forte.
- Il futuro della Nazionale è Balotelli
- Pirlo non è più quello di una volta
- Come Baggio non ci sarà più nessuno

Ci sediamo ad un tavolo occupato da due signore anziane.
Il televisore è sintonizzato su Rai2. Lo sanno anche i gatti che ho a casa che la Nazionale la trsmettono su Rai1. Dal 1960.
Comunque, sono le 20.35 ed un genio ha il dubbio che la partita fosse su un altro canale.
Dopo vari problemi col telecomando riesce a sintonnizzarsi sul canale della partita. Un unanime "aho ma è già iniziata!!!" e tutti sono ai loro posti.
La signora anziana al nostro tavolo dice "non ve proccupate che quando inizià arvò a casa."
il cronometro segnava già 3 minuti e 42 secondi.
Il tempo passa, pochi commenti.
Al 37' la signora si rivolge all'amica "oh, quando inizia la partita gimo via, vabbè!?"
Poi, dal nulla, eccolo.
"Si, però quand c'era Baggio er tutt n'altr cosa.". Prima spunta.
Secondo tempo.
L'Italia è sotto, entra Giuseppe Rossi.
"Tel dicev io, sto freghino l'è da mett dentro!" Seconda spunta.
Sul 2-1, i discorsi si placano. Si passa al calciomercato.
"Ma che diche? Vennem Ibramismovvic, e l'ann prossimo vennnemme pure tà Balotelli, che c'arfamo cent milioni!" Terza Spunta.
La partita è quasi finita, ormai la conversazione langue.
Pirlo fa un numero sulla bandierina e c'è il 3-1.
Replay dell'azione di Pirlo.
"Quest qui al Milanne mica le fa più sta roba!" Quarta spunta, chiduete la patta, si torna a casa.

lunedì 15 giugno 2009

I'll be there for you





SMAU '09 - Bologna.


Workshop sulle linee guida di possibili svilupppi futuri delle GPU NVIDIA.


Io ci sarò.

venerdì 12 giugno 2009

Sincerità : Adesso è tutto troppo semplice.

















Mi sono ricreduto.
Appen ascoltata "Sincerità", la canzone di Arisa, ho pensato : "Dai, non vale niente, però non rompe i coglioni a nessuno."

Il cazzo.

Da quel momento in poi c'è stato un enorme quanto fastidioso cambio di tendenza. Da quando è arrivato il successo su una non figa, non alta, non bella, non culona, le minoranze estetiche hanno preso coraggio.
Ora i cessi si vestono in maniera audace, vanno in giro truccate, con occhiali spessi 7 cm messi in bella vista, alte meno della maniglia di una porta e non si mettono nessun tipo di zeppa.
Non capisco come possa bastare il successo di una cantante ad autorizzare certi obrobri nei luoghi pubblici.
Il vecchio motto "bozza e cesso ok, ma purchè sia umile" non vale più.

Tutta colpa delle favole buoniste ipocrite che la tv ci manda in onda.
Arisa.
Harry Potter.
Ugly Betty.
Jennifer Aniston.

Come direbbe il buon Pino Scotto, "ma datevi fuoco!".

mercoledì 10 giugno 2009

Di come si abbassano le penne...





... appena ci si altera.

Altro che diffidenza, nella vita ci vuole "cafoneria."

martedì 9 giugno 2009

Diffidenza




Sabato sera ero ad una cena con vari amici. Uno di noi era con la moglie e la figlia di due anni e quindi nell'attesa dell'antipasto si giocava a farla parlare.
Tutti provano con i classici "dov'è la mamma?" oppure "chi sono io?" mentre ad un certo punto il Master King prova ad insegnargli la parola che secondo lui è la più importante, al mondo d'oggi.
Diffidenza.
"Al mondo ci vuole diffidenza" dice.
Forse anche un pò di xenofobia, ci sarebbe da aggiungere.

Poi vedo i risultati delle elezioni, sia in Italia che in tutta europa e mi rendo di conto di quanto avesse ragione.
Ha vinto la diffidenza.

Eppure, solo pochi anni fa, con la nascita dell'euro si parlava di Stati Uniti d'Europa, di federalismo europeo e di altri mille buoni propositi.
Ok, ai convegni mi ci avevano invitato perchè su una scheda di parteciazione avevo inserito (come presa per il culo, ovvio) "meno tasse per tutti" e altri slogan berlusconiani dell'epoca. E mi avevano scelto, tra tutti gli alunni del 4°, insieme ad altri due.
Sembrava che l'europa stesse per diventare un qualcosa di più di un area geografica il cui unico organo veramente efficiente e comunitario è la UEFA.
Invece, dopo soli 6 anni, ogni paese si chiude in se stesso, minacciando secessioni, odio.
Ma poi...l'Olanda non era un paese ebreo ?

giovedì 4 giugno 2009

Tezi



Per maggio 2010 è atteso uno degli eventi più formidabili della storia dell'informatica moderna.
Io ed il Dan ci (probabilmente) laureremo, con una tesi sulle GPU.

Vi lascio con la promessa che annoterò tutte le situazioni irreali, surreali, blasfeme e tragicomiche sulla moleskine.
Sopra vedete me in versione Clark Kent ed il nostro correlatore (se non prendiamo 110 stampo questa foto in migliaia di volantini e li distribuisco in tutta Narni e Amelia)

Tanto per farvi capire chi è il mio compagno di viaggio Dan :

mercoledì 3 giugno 2009

Durante il Ponte


Certa gente va al mare.
Io sono stato in casa tutto il tempo (o poco meno).
Cosa ho guadagnato ?

Sicuramente un paio di buone letture.
Ma anche due inculate cinematografiche fotoniche.


Batman - Il Lungo Halloween
Poco da dire. Grande storia, grandi disegni.


Batman - The Killing Joke
Storia breve interamente a colori ricolorata dallo stesso disegnatore originale Brian Bolland.
E' una possibile versione delle origini del Joker, ed il "basta una sola giornata storta a far trasformar uno qualsiasi in me" vale i soldi del volume. Tanto io l'ho preso in prestito alla biblioteca e anche costasse venticento euro sarebbe lo stesso.
Da antologia il dialogo iniziale.


Il cielo sopra Berlino
Al 25° minuto ho premuto ALT+F4 piu forte che potevo. No no no no no, non è per me.


Uomini che odiano le donne
Entro con la Roscia totalmente abbagliato dal titolo piuttosto promettente. In questi giorni non ho visto nè trailer nè recensioni e , da perfetto rozzo incolto, non sapevo dell'esistenza del romanzo. Ovvero, lo sapevo, ma non credevo fosse sta cagata.
La figura dell'hacker schiva e dark è scontatissima. Che il "mistero" fosse in famiglia anche.
Bah.

mercoledì 27 maggio 2009

Simulated Aninnoiling

"Prof, siamo venuti a parlarle del progetto."
"Ah, che gruppo siete?"
"Quelli dell'Otello"
"Ah, si certo. Cosa volevate sapere?"
"Secondo noi con la tecnica del Simuleta Anninoiling non viene bene"
"Ma come no! Generate cento mila milioni di mosse random possibili e abbassate la temperatura! Ovvio!"
"Ehm...ok."


Un mese dopo, il gruppo dei Fantastici Tre, che ha passato gli ultimi 30 giorni a bestemmiare, programmare, imprecare, ideare, smadonnare, sudare, scrivere, bestemmiare ancora( in quanto la tecnica dettata dal prof è UFFICIALMENTE non adatta alla risoluzione del problema) ed infine indentare e testare il gioco, torna dal prof.


"Prof, abbiamo fatto come dice lei. Se vuole dargli un occhiata."
"Ah, ma ste pedine bianche nere cosa sono ?"
"Prof, è il gioco dell'Otello."
"Mai visto."

lunedì 25 maggio 2009

Sta nascendo

La Real B2.

A breve le foto di rito con le maglie indosso e speriamo il sito ufficiale.

Nobildonne e Messeri...



28/06/2009




Valle FAVL

Battaglia Campale


Guelfi vs Ghibellini


E tu con chi stai ?

Settimana al Cinema

Approfittando del mercoledi a 3 euro sono anndato a vedere Angeli e Demoni.
A mio modo di vedere molto meglio del Codice Da Vinci, dato che, sempre secondo me, anche il romanzo era molto meglio del suo più famoso successore.
Peccato che Ron Howard abbia goduto di maggior libertà nella trasposizione cinematografica rispetto al Codice, portandolo a cambiare finale e altre piccole scene. Secondo me poteve e doveva essere approfondito il rapporto tra il camerlengo ed il defunto Papa per non far sembrare Ewan McGregor un semplice pazzo che brama il potere e mette in scena tutto da solo(?) un caos che coinvolge tutta Roma.
E per allacciarmi a qualche post fa....Roma di notte è bellissima...ma Favino costretto a guidarci a tutto gas non lo invidiavo proprio.
Soddisfatti della serata, si va in centro. E cosa ti vedo sulla bacheca del cinema Pavone ? La locandina rosa shocking di Soffocare.
Ovviamente il giorno dopo ero lì.
Spettacolo delle 20.30.
Quattro paganti.
Io, Mary, la Roscia e un uomo sui 50 anni. Godendo della libertà mi metto a gambe all'aria in quarta fila e mi godo tutto il film. Fantastico.
Rispetto a Fight Club, gran lavoro di Fincher, Soffocare rimane molto più fedele al libro. Come spesso accade i film che vincono il Sundance sono dei gran film, ma senza grosse produzioni dietro, e quindi senza grandi pubblicità e ovviamente senza grandi risposte di pubblico. Credo che quando uscirà in DVD ci sarà il vero riscontro.
Non vi dico nulla della trama, chi ha letto il romanzo sa che non è semplice descrivela. potrei dirvi che parla di un sessuomane, di uno che raccoglie pietre, di uno che ha uno strano rapporto con la madre, di uno che finge di soffocare...ma non sarebbe niente vero.
Chiudo con una delle citazioni più vere del film/libro :

Di sicuro anche il peggior pompino è meglio ad esempio che annusare la rosa più bella del mondo o guardare un tramonto straordinario. O veder ridere i bambini. Non credo che leggerò mai una poesia così dolce come un caldo, formidabile, esplosivo orgasmo

martedì 19 maggio 2009

BostonPizzo contro La Legge (Parte 4)

(Mettere in play primma di leggere)




"Qui la vita vale poco. Per intenderci, non è che siamo a Viterbo."
"Ho capito. Terrò chiusa la mia bocca di merda."
"Guarda, quello è Miki"
"Oh!"

El padrino, Miki di Tabboo, per chi ha vissuto sulla luna durante ultimi 20 anni, Il Capo,
il boss di tutta la baracca, El Machico.

"Ora se pò pure gì. Tu no."
"Come ?"
"Solo il signor Pizzo"
"Argimo per di qui. Sù, gimo."
"Ok. Ok, vaffanculo"


"Così tu sei quello bravo. Quello che si prende 50 kg di gomma e 200 magliette e le fa sparire in un solo giorno."
"Sono stati tre, in realtà."
"Visto quell'uomo? Molto coraggioso"
"Un informatore?"
"Sì. Sarebbe scappato, sarebbe andato dalla polizia postale e avrebbe spifferato tutti sui copyright. Ma poi, sua moglie, suoi figli...molti sarebbero morti. Affari sono affari."
"Si io capisco.. beh voglio ringraziarla per avermi invitato nel suo bel negozio di stampe"
"Bello, sì ma povero. Oggi però parliamo di felpe, giusto?"
"Sì, sì, certo."
"Devo toravre un bomber, un informatico di cui posso fidarmi. Che abbia senso dell'onore, intelligenza"
"A lei signor Miki serve uno con le palle"
"Sì, con le palle."
"Io posso fare molte cose per lei. Posso disegnare con Photoshop dei loghi, posso trasportare e vendere le felpe in giro per Perugia, posso venderle all'interno delle università."
"Capisco. Però io non amo i problemi. Tutte le complicazioni con Peol. Le licenze scadute di Photoshop, ritardi nei pagamenti..."
"Con tutto il rispetto signore, ma senza Peol non tratto. E' il mio socio."
"Sicuro?"
"Sicuro"
"Sono contento, facciamo un giro. Abbiamo cose di cui parlare. Hai visto l'ultima puntata di Lost?"

lunedì 18 maggio 2009

Su come andare, perdersi e ritrovarsi a Roma





"Sabato andiamo a Roma ? Dai, ci sono i musei aperti!"
"Io non sono pratico...ci vado quasi mai"
"Ma come ? Ci abiti a 80 km! Se ci stavo io così vicino ci andavo sempre"

E' così che la mia ragazza mi ha comunicato le intenzioni per il sabato sera. Intenzioni buone, positive. Che nulla lasciavano presagire di così terribile.
Io odio Roma. Odio il concetto della città di Roma, fatto di incroci, semafori e sensi unici.
Fortuna che ho una ruota a terra, così la macchina la prende Peol, che coinvolge nel delirio anche la sua, di ragazza.

Arriviamo a Roma tranquillamente, parcheggiamo a Villa Borghese e ci addentriamo per il parco in direzione Museo Delle Arti Moderne.
Già mi prevedo le immense liti fatte sottovoce all'interno del museo. Schieramento : Roscia che tesse le lodi di una meravigliosa ed onirica installazione di uno scultore kazako che realizza le sue opere con rifiuti biodegradabili ed io che ci vedo solo e soltanto un barattolo di fagioli con sopra una penna biro rossa che non scrive.
Fortuna che il Museo non aderiva all'iniziativa sennò mi sarei ritrovato con un occhio nero ed innumerevoli graffi su tutto il corpo.
Dopo aver contatato che nemmeno il museo civico zoologico era aperto, viaggiamo a piedi in direzione Piazza di Spagna. Sosta all'Aranciera e dopo qualche kilometro arriviamo a Piazza di Spagna.
Deserta.
Ci sono una decina di studenti stranieri sulle scale che cantano "Candle in the wind" e, immancabili, gli omini delle rose. La versione 2.0 però.
uno in particolare avvicina me e la Roscia farneticando frasi incomprensibili.
"Bella....quando amore...tutto bene"
"Ehm..no, guarda, non vogliamo nulla..."
"Bella, bella....rosa ...felice"
"No guarda, proprio no, davvero..."
"Lui Taricone...rosa...regalo, regalo ultima"
"No, non c'è probema davvero..."

E da una rosa alla Roscia e una a Francesca senza ricevere soldi in cambio.
Ma rimane là.
Ci segue.
Attende come un avvoltoio che la preda commetta un errore.
E la Roscia lo commette.
"Dai, andiamoci a prende una birra"
Birra.
L'omino 2.0 si accende.
"Birra ? Io birra. Io porto. Quanta, quanta?"
"No...beh...no..."
"Mah...due birre...che birra hai ?"
Stringo più forte la mano della Roscia fino a frantumargli il primo metacarpo.
L'omino non ci si scolla più. Ci propone di farci uan foto con la Polaroid (rullini introvabili da dieci anni, dove cazzo l'avrà trovati!?!?!) e alla fine ci appioppa sta benedetta birra Dutch Vallen Splugen che il suo socio, rivelatosi poi il Banchiere del gruppo, estrae da un sacco dell'immondizia celeste.
Appena riceve i due euro, ci fa segno di ridargli le rose che precedentemente ci aveva regalato e se ne va per un nuovo attacco.
In un ora abiamo visto degli attacchi fantastici, fatti di agganci con uan rosa o addirittura con tutto il mazzo delle rose, uno dei bluff più belli della storia.
Dopodichè, arriva il momento di tornare alla macchina.
Già.
Dov'è la macchina ?
E come ci si ritorna?
Chiedendo indicazioni arriviamo fino a Villa Borghese, ma poi, siamo soli.
Sono le 4 di notte e nel parco non c'è nessuno.
Camminiamo nella scarsa luce e ci appare davanti una vecchia altalena di ferro cigolante.
iiiiiiiiii-iiiiiiiii-iiiiiiiiii
Ovunque vedo pagliacci con mazzi di palloncini in mano, ovviamente contagiato dalla maglietta che ho indosso.
Continuiamo a camminare, stronzeggiando su quale mostro sta per scappare fuori dal cespuglio quando ad un certo punto mi giro con Peol a guardare l'incrocio della strada : un albero mosso dal vento proietta un ombra terrificante sull'asfalto e mi si rizza tutto il pelo sulle braccia che a momenti ci rimango secco.
Ormai sono certo che IT mi sta guardando da dietro l'Abitazione di Raffaello (in foto sopra).
Davanti a noi si prospetta un lungo viale colonnato, di quelle che in un film horror intraprendi e non arrivi mai dall'altra parte.
Ma riconosciamo il punto in cui siamo, e la macchina è a destra, quindi, nessuno viale infestato.
Ma la vera paura, il vero terrore è quello che ci attanagli subito dopo. "E se hanno chiuso i cancelli?"
La paura dura tutto il viale, finchè scorgiamo la macchina. Il cancello è aperto e siamo salvi.
Quasi.
Ci facciamo mezz'ora di macchina per riuscire ad uscire da Roma. Vediamo tutti cartelli stradali possibili :
  • Salaria
  • Nomentana
  • Tiburtina
  • Saxa Rubra
  • Tor di Quinto
  • Tomba di Nerone
  • Termini
  • Stazione Tiburtina
  • Tangenziale Est
  • Policlinico
  • Ospedale S. Andrea
  • Cassia
Cassia.
La seguiamo disperatamente, sembra che l'abbiamo persa, ma alla fine la troviamo.
Imboccata la superstrada, la Roscia rompe il flusso di bestemmie sparate ad ogni bivio.
"Ma come mai non ci venite mai a Roma ?"

mercoledì 13 maggio 2009

Sono al limite...

... Giappone non si abbozza più.

Gecco 2009





Il prof Milani ci ha appena dato la benedizione.
Per quel che riguarda l'esame di FIA (Fondamenti di Intelligenza Artificiale....che sballo) farò parte di una squadra che programmerà un simulatore di guida per gare di granturismo.
Il contest si chiama Gecco 2009 Simulated Car Racing e prevede sia gare di giri singoli o vere e proprie gare a piazzamento.
Il nostro team (a proposito, votate il sondaggio) sarà composto di 5 elementi :
  • Presidente : Alfredo Milani
  • Direttore Gestione Sportiva : Paolo Bernardi
  • Direttore Tecnico : Paolo Fiocchetti
  • Direttore Motori ed Elettronica : Davide Ciambelli
  • Direttore Design e Sviluppo : Simone Pizzo
  • Chief Areodynamicist : Andrea Manfucci

sabato 9 maggio 2009

BostonPizzo contro La Legge (Parte 3)

"L' ho pensata così : compriamo pacchi di magliette e felpe da Carabetta, ci stampiamo delle immagini famose e le vendiamo in vari colori ai mercatini. Elce, San Sisto, Agello."
"Sono 50 pezzi a settimana"
"Non si trova roba così dalle altre parti. Fidati di me, si venderà"
"Mmm, non lo so..."
"La puoi mettere anche 25 euro a maglietta. Se fai il conto sono più di 600 euro che ti metti in tasca ogni settimana belli puliti."
"Bontà Divina!"
"Bontà, è la parola. Senti, ti voglio come socio in questa storia al 50 percento. Vedrai, funzionerà."
"Non lo so...felpe...mercatini...sono paranoico è rischioso."
"La Roscia fa giurisprudenza. Lei sa quello che è legale o meno. Fidati."


***



"20 40 60 80 100....e fanno 15 mila."
"Mi arrapo anche a solo guardarli! Ehi, che ti prende?"
"Qualcosa non va?"
"Su con la vita. Siamo ricchi!"
"Non è abbastanza"
"Ma di che cazzo parli ?"
"Il sistema è sbagliato. Ci facciamo il culo all'ingrosso con le felpe e la carta transfer ma alla fine guadagniamo al dettaglio. Siamo intermediari di merda."
"E allora?"
"Allora dobbiamo arrivare alla fonte."
"Fonte? E' il Piro la nostra fonte."
"No, anche lui è un intermediario. E poi è nostro socio, quello che va bene a noi, va bene a lui."
"E la fonte, dove la troviamo?"
"Qualcuno di voi sa usare Photoshop?"

giovedì 7 maggio 2009

BostonPizzo contro La Legge (Parte 2)

(Mettete in play prima di leggere)




"Cos'è, carta da regalo? "
"No, è carta per stampa trasnfer a caldo"
"Quella è una merda"
"Beh, la vendiamo. Troviamo delle foto su internet, persoanlizziamo delle magliette e le vendiamo in giro. Se la piazziamo tutta alziamo stile 100 bigliettoni...se no ce le stampiamo noi."
"Se davvero volete roba buona ho io l'uomo adatto".
L'uomo adatto si chiamava Piro.
Era una leggenda di Perugia. Lavorava per Broken Ice, aveva un agriturismo ad Assisi ed era un talented designer.

"Come posso aiutarvi ragazzi ?"
"Vorremo comrpare della carta transfer"
"Lo so cosa volete, ma cosa siete sbirri? Se lo siete dovete dirmelo, altrimenti è mettere in trappola."
"Ti sembra un poliziotto lui ?"
"In effetti no."
"Che cazzo è quella ?"
"E' la vostra carta da transfer."
"E' più di quella che pensavamo"
"Io non mi scomodo per gli spiccioli"
"La prendiamo!"


Diventammo i re di Elce.
Se compravi magliette personalizzate le compravi da noi.
ci pagavamo l'affitto, ed io guadagnavo più che con un vero lavoro.
Mi costruii una reputazione. In giro cominciarono perfino a chiamarmi BostonPizzo.
Era perfetto...

mercoledì 6 maggio 2009

Una Serata al Bowling (Con incidente)

Erano le 1.00 passate, a biliardo ci avevamo già giocato, così decidiamo di passare al ping pong.
Pur di vincere certa gente è disposta a tutto. Io sono tra quella "certa gente".


Stavolta non posso perderli


Massive Attack il 7 Novembre a Milano.



BostonPizzo contro La Legge (Parte 1)

(Mettete in play prima di leggere)



Mi trasferii a Perugia con Peol nel settembre del 2004. Avevamo 300 euro e una Playstation 2.
Era un altro mondo rispetto a casa. Era il paradiso.
Prendemmo una casa a Ferro di Cavallo, proprio vicino al raccordo.
Non era un granchè, ma aveva i suoi vantaggi.
Perugia era diversa da tutto quelllo che conoscevo. La gente era emancipata, piena di nuove idee.
Usavano espressioni come "gimo", "t'arcordi cocco?" e "me crepo!" e le ragazze erano bellissime e sembrava facessero tutte la stessa cosa :
- "Studio"
- "Studio"
- "Sì, studio. A Elce"
E tutti si facevano di sambo...

lunedì 4 maggio 2009

L'idolo della Settimana - Don Livio Fanzaga

Premetto che lo seguo sempre su Radio Maria, essendo secondo me uno dei programmi comici radiofonici più riusciti di sempre, ma questo "sketch" me lo ero perso e l'ho ritrovato su youtube.
Quando fa "...capittto?!?!" è il momento comico per eccellenza, un buon tormentone degno del Guzzanti dei bei tempi.


giovedì 30 aprile 2009

RECENSIONI - Prospettive di un delitto

Al 97% mi è piaciuto. Le scene erano credibili e la trama abbastanza riscontrabile nella realtà. Una realtà fantastica, da film, ma non troppo irrealizzabile.
Poi, c'è la fine.
Quel 3% che manda a puttane il 97% di buono fatto in precedenza.

Per chi non volesse uno spoiler, è meglio che non legga.

Perchè se un organizzazione terroristica arriva ad uccidere centinaia di persone, tra uomini,donne,bambini, civili, scorta del presidente USA e ostaggi vari, non può madare a cagare tutto il piano che per progettarlo nel dettaglio ci saranno voluti mesi, per non investire una bambina in mezzo all'autostrada!!!
Ma vaffanculo!
Una scena, secondo me credibile, nella quale esplode una bomba in mezzo ad una piazza piena di gente non può proseguire con i 4 protagonisti che si rialzano storditi e si inseguono a vicenda per le autostrade di Salamanca! Non è possibile che dopo un attentato non si vedano arti volanti, corpi dilaniati senza gambe, o donne urlanti con il braccio della figlia in mano! Ecchecazzo!

Giudizio : 6 - , da donne.

mercoledì 29 aprile 2009

Conoscersi

Oggi, a 32 anni suonati, ho scoperto veramente chi sono.
Tutto quello che credevo di sapere su me stesso è stato spazzato via.
Oggi, ricomincio a vivere.

Ho avuto poche donne nella vita, e proprio per questo mi ricordo perfettamente i loro nomi e cognomi.
Nessuna di loro aveva un nome che iniziasse con A o L.

Ho scoperto che il mio elemento è "l'acqua", nonostante odi il mare, i laghi e tutti i loro affini. Eppure è così.

Se fossi un eroe della Disney sarei Jasmine, la ragazza di Aladdin.
Oltre a non aver mai visto un cartone animato perchè mi fanno letteralmente schifo, ho scoperto che sarei anche una sgallettata israeliana con un diadema in fronte e piena di soldi. Una Paris Hilton del medioriente, oltre che un pò checca.
Eppure è così.

La mia bevanda è il "cosmopolitan" e mi venisse un colpo se so che c'è dentro. Eppure lo dovrei bere ad ogni serata in "disco" luogo in cui normalmente decido di attaccare la preda.
Odio le strobo e la musica assordante, ma tant'è.

Agli altri faccio un efetto "strabiliante" che con 'sta faccia al massimo avrei detto "deprimente" e se giocassi a basket sarei una "guardia-ala" alla Lebron James.
Peccato che sono alto 1,71 e di almeno 20 chili sovrappeso.

Insomma, oggi ho veramente capito chi sono. E lo sanno anche gli altri. Gli altri evidentemente mi hanno sempre visto così, però oggi, glielo ho fatto sapere con assoluta certezza.
Basta che non ignorino le mie richieste.

Non c'è più tempo.
Devo vivere.
Ho vissuto 32 anni credendo di sapere chi fossi e cosa mi piacesse.
Ma mi sbagliavo.

lunedì 27 aprile 2009

L'idolo della Settimana - Pino Scotto


"...cioè, è allucinante..."

sabato 25 aprile 2009

Questioni di culo

Anno : 2006
Presidente del Consiglio : Prodi
Evento Nazionale dell'anno : Calciopoli e Juventus in serie B.
Esito : 10 milioni di juventini incazzati, alcuni dei quali fanno cadere il governo.

Anno : 2009
Presidente del Consiglio : Berlusconi
Evento Nazionale dell'anno : Terremoto in Abruzzo e centinaia di morti
Esito : con le sue ditte ricostruisce L'Aquila e tutto l'Abruzzo, del quale diventerà il nuovo Dio, e vincerà di nuovo le elezioni nel 2013.


Morale 1 : non c'è mai limite al peggio.
Morale 2 : non c'è mai limite al culo.

Che dite, gli tocca ?


Mesà che lunedì prossimo sti 5 euro li vado a spendere...

giovedì 23 aprile 2009

Dialoghi Perduti e Incompiuti #002

All'incrocio di Porta Conca, un giovane proveniente dal'arco di Giurisprudenza brucia lo stop. Un auto è guidata da un signore distinto sui 50 con sua moglie, il quale è costretto ad inchiodare per evitare l'impatto.
Il signore inveisce contro il giovane, lo insulta sia verbalmente che gestualmente, al che il giovane frena fino a trovarsi finestrino a finestrino. In silenzio si sorbisce tutta la sbroccata ed attende per replicare. Quando il signore finisce di insultarlo, ecco la sua risposta :

- "Ma guarda che cesso che è tu moje! Tiè!" e facendo "tiè" mostra il dito medio all'antagonista, poi mette la prima e riparte.
Sublime.

mercoledì 22 aprile 2009

Progetto Safarà

Fans di Dylan Dog, Adunata!!!












Cerco di farvela breve.
In USA stanno girando un adattamento cinematografico del fumetto di Dylan Dog, un film che si intitolerà Dead of Night.
Direte voi : finalmente!
Dico io : ma magari ce caschi!

Perchè i fan di DYD dovrebbero adunarsi ed aggregarsi al "Progetto Safarà" ?

I motivi sono molti :
  • L'ambientazione passa da Londra alla Louisiana
  • Bloch non esiste
  • Groucho viene rimpiazzato per motivi di copyright da Sam Huntigton
  • Dylan è interpretato da Brandon Routh (che però secondo me ci può stare)
  • Il maggiolone, simbolo di culto, passa da bianco a nero!!!
E per ora si sa solo questo.

il "Progetto Safarà", lanciato da "i 400 calci" ci invita a tempestare di commenti, sempre in maniera pacifica e senza scadere nelle offese, il blog ufficiale della produzione del film sperando in un qualche ripensamento. Io personalmente spero almeno in quello sul maggiolone, anche se dicono che il problema sia della casa del maledettissimo Topolino che ha i diritti su Herbie, il maggiolino matto della minchia.

P.S. Prima di scegliere l'impatto visivo dell'attore di DYd hanno interpellato la Bonelli....quindi cazzo, anche loro si potevano un pò impuntare su certi punti fermi della serie.
Ci manca che gli cambiano anche il "Giuda Ballerino" in "Emmosocazziamari!!!" ed il capolavoro è completo.

Prestige Poker Night






Ieri sera una serata di poker come non succedeva da un pacco di tempo.
Al tavolo ci siamo seduti in 7 :
  1. Boston
  2. Jack
  3. Akane
  4. Serpico
  5. Pixel
  6. Dan
  7. PellePelle



Uno stack iniziale di 6000 chips con un rebuy al massimo entro un ora di 4000.

Jack folda le prime 15 mani, mentre Serpico perde le rispettive 15.
Sull'orlo dell'addio, Pixel va all-in perdendo tutto ed è costretto al rebuy. Poco dopo anche Serpico lo segue.
Dopo una quarantina di minuti senza troppe emozioni, LA mano della serata che potete vedere in video.
Serpico è all-in con un tris di sette. PellePelle lo sfida con un coppia di assi. Al turn esce il terzo asso e Serpico si mantiene in linea con le sue medie : eliminato per primo senza nessuno per poter giocare a PES.

Pixel dopo la prima eliminazione mette da parte un discreto ammontare di chips mentre Boston rimane nell'ombra, salvo uscirne per eliminare il Dan con un asso al river.
Jack ha una striscia positiva, poi commette un "errore" : andare all-in contro il proverbiale culo di Pixel, leggenda con solide fondamente tramandata di partita in partita.
La coppia di assi di Jack fallisce contro la doppia coppia asso-asso, quattro-quattro di Pixel.
Il vantaggio del buon Pixel è enorme, Akane e PellePelle invece sono sull'orlo.
La stizza di Akane
L'unica ragazza è la prossima ad abbandonare il tavolo.
Pixel elimina successivamente anche PellePelle così la finale se la gioca con Boston.
Gli stack sono notevolmente sbilanciati, circa 50k per Pixel e circa 10k per Boston, che però non demorde e rosica pian piano il vantaggio, portandosi addirittura in vantaggio.
Cinque minuti di carte nulle fanno pendere la bilancia dalla parte di Pixel che ha l'occasione di vincere.
Boston è all-in con J-J, Pixel lo vede con K-Q.
Escono tutte carte sotto al 7 ed un Q, che sancisce la vittoria del buon Pixel.
Il vincitore Pixel

martedì 21 aprile 2009

Maledetto Ethan Galstad

ndomod: Successfully connected to data sink.
0 queued items to flush.



Dopo due mesi di random puro, unito a bestemmie,
scarsa documentazione,
tanta tigna e anche un po' di culo,
il maledettissimo Nagios funziona con il
plugin NagVis funziona.

Immaginatevi le scene di lacrime ed abbracci quando
ho letto quella riga col Friz e il Rob.


lunedì 20 aprile 2009

Accettare la sconfitta

"Per essere buoni vincitori bisogna essere buoni perdenti." Così disse Mika Hakkinen dopo il mondiale vinto da Schumacher nel 2000.
Grande frase detta da un grande sportivo.
Ci può stare.
"Madrid cabròn, saluta el campeòn!" Samuel Eto'o durante i festeggiamenti del titolo di campione di Spagna nel 2005.
Leggermente fuori le righe.
Ci può stare.
"All'Inter non invidio nulla" Alex DelPiero, una settimana fa.
"DelPiero dovrebbe invidiarci i 10 punti di distacco." Josè Mourinho, il giorno dopo.
Alla vigilia del derby d'Italia, dopo anni e anni di amarezze, l'Inter ha il titolo in tasca.
Ci può stare.

Quello che non abbozzo minimamente è che durante il pranzo, in mensa, a Perugia, mi mettano l'inno "Pazza Inter Amalaaaaa!" a tutto volume.
Se ero il Pipe avevo già inviato una mail di reclamo.

venerdì 17 aprile 2009

I miei piloti del 2009


#4 Andrea Dovizioso






#69 Nicky Hayden








#36 Mika Kallio

giovedì 16 aprile 2009

Ritmi

Questi giorni di vacanza mi hanno stordito.
Mi svegliavo a mezzogiorno, mangiavo come un tacchino d'allevamento, non facevo nulla, guardavo la tv, leggevo qualche fumetto e stavo su internet.

Per fortuna che martedì ste maledette vacanze so finite, e si è ripreso col normale ritmo universitario.
Sveglia alle 11.00, LOST il giovedì sera, poco studio, partite a carte, pomeriggi su internet e qualche libro e fumetto da leggere.

A casa stavo impazzendo.

sabato 11 aprile 2009

Racconto Pasquale

La domenica di Pasqua era uno dei giorni più attesi di tutto l'anno. Non c'erano regali da scartare come per Natale o per i compleanni, ma c'era comunque il pranzo insieme a tutti i parenti, ci si rivedeva e si giocava con i cugini lontani, la mamma e il papà erano un pò più permissivi e spesso si rimediava qualche piccola mancia.
Ma soprattutto, si andava a casa dei nonni.
Dai nonni c'era il giardino, e se faceva abbastanza caldo si poteva giocare a nascondino o andare in bicicletta. Dai nonni c'era quell'odore strano in sala, una stanza che era blindatissima durante tutto l'anno ma che diventava il centro della famiglia in occasioni come quelle.
Dai nonni si poteva anche fare rumore, tanto c'era sempre chi ti difendeva.
Dai nonni, c'erano i Nonni.
E come raccontava le storie il Nonno non le raccontava nessuno.
Quando la mamma fece a Mattia, il più grande dei tre, un cenno con la testa, anche Gioia e Iacopo capirono che avevano il permesso ad alzarsi dal tavolo.
Mentre gli zii ed il resto dei parenti prendevano il caffè, loro si buttarono al collo del nonno Alfredo, implorandolo di raccontargli una delle sue storie. Quella dell'albero d'olivo e il prete del paese era la più richiesta, ma quel giorno il nonno Alfredo volle raccontargli una storia nuova.
Guardò bene se nonna Tina fosse in cucina a preparare il caffè e silenziosamente portò i nipoti in giardino. Il sole riscaldava l'aria e si stava bene seduti sul muretto di cinta, anche se era invaso dalla formiche.
"Stavolta voglio raccontarvi una storia. Una storia nuova, intendo."
Iacopo, col suo Gormiti in mano, già pendeva dalle labbra ormai raggrinzite del nonno. Ad otto anni, il proprio nonno è un supereroe. Si pensa che sia sempre stato nonno, non ti passa nemmeno per la testa che una volta possa aver avuto la tua età.
Gioia, dodici anni da compiere la settimana prossima, era preoccupata a non sporcare con le formichine rosse il suo vestito bianco. A quell'età si fa presto a dimenticarsi dei proprio nonni, nel giro di qualche anno avrebbe avuto da pensare al motorino, ai ragazzi, e le visite si sarebbero fatte sempre più rade.
Mattia, diciassette anni, era già antrato in quella fase. Orecchino al lobo destro, cellulare in continuo vibrare, era sul valico. Poteva essere una delle sue ultime uscite familiari "forzate". Presto avrebbe avuto la giusta indipendenza da poter declinare i pranzi con i parenti ed andare a divertirsi con gli amici.
Per tutti questi motivi, nonno Alfredo decise di raccontargli quanto aveva da raccontare proprio quel giorno.
"Un giorno, quando ero ancora un ragazzo, mi svegliai una mattina e decisi che non sarei andato a lavorare." Come sempre, appena prese la parola i nipoti si ammutolirono.
"Mio padre aveva da fare una consegna, e quindi non poteva accompagnarmi al lavoro. Così ne approfittati e mentre andavo a piedi verso la fabbrica, svoltai sulla destra e mi infilai in un bar. Era un bar dove non ero mai entrato e di fatti non conoscevo nessuno di quelli che stavano dentro. Ordinai un bicchiere di latte e mi sedetti al tavolino più nascosto di tutto il locale. Il timore che mio padre potesse entrare e trovarmi là anzichè al lavoro mi teneva sul chi va là.
Mentre ero lì che sbircio fuori dalla finestra arrivà il mio latte, portato dalla ragazza più bella che io abbia mai visto in vita mia. Me lo ricordo come fosse ora.".
Dietro agli spessi occhiali, gli occhi del nonno Alfredo stavano guardando indietro nel tempo.
Lasciò il bastone e con una mano andò a mezz'aria a prendere un immaginario bicchiere di latte.
"Era circa della mia età. Aveva gli occhi grandi, di un colore misto tra il verde del bosco ed il marrone delle nocciole. Il suo mento era leggermente pronunciato, sfuggente, che gli conferiva una espressione perennemente imbronciata, come se fosse sempre pensierosa. E i capelli ! Aveva dei lunghissimi, meravigliosi capelli rossi che le scendevano sul collo. Un rosso vero, non come quello di vostra zia Rosalba, che se li tinge."
I tre fratelli risero sonoramente ma subito tornarono rapiti ad ascoltare la storia.
"Mi ricordo che rimasi senza parole. Sentivo caldo, mi tremavano le mani. Lei lo notò e mi sorrise imbarazzata, forse più per farmi passare l'imbarazzo che per altro. Si sistemò i capelli dietro l'orecchio e tornò dietro al bancone, a servire gli altri clienti.".
"E tu che hai fatto nonno ?" chiese Gioia.
"Eh, cos''ho fatto. Ero troppo timido. Gli altri clienti andavano sempre in quel posto, la chiamavano per nome, lei sorrideva, poi entrava qualcun altro, ed era sempre indaffarata. Io mi vergognavo troppo ad andare là e parlarle. Così sono rimasto tutto il tempo seduto, al mio tavolo. Non sapevo nemmeno io perchè. Di sicuro non poteva essere interessata a me. Lei era bellissima, simpatica, solare. Però non riuscivo a non guardarla. Qualsiasi cosa facesse sembrava divino. Come porgeva il resto, come passava lo straccio sui vetri, come passava tra i tavoli.".
"Eri innamorato ?" era sempre Gioia quella che faceva le domande.
"Eh...innamorato. Non ditelo a vostra nonna, ma credo di sì. Insomma, se non è essere innamorati quando non riesci a staccare gli occhi da una persona appena conosciuta allora non lo so quando lo si è. Comunque aspetto, aspetto, e verso l'ora di pranzo esco e vado all'angolo della strada che dal bar portava verso casa mia. Se non tornavo per tempo, a casa si sarebbero insospettiti. Ma non ce la facevo. Rimanevo nell'angolo e guardavo verso la porta del bar. In quel momento non ero lucido ma sapevo che stavo sperando che uscisse. E infatti fu così. Uscì e si diresse verso di me. Io tremavo. Non sapevo che fare, non avevo più saliva e lei era sempre più vicina. Così feci la prima cose che mi venne in mente. Quando mi fu abbastanza vicina gli andai a sbattere addosso."
"Che cosa? " Stavolta era Mattia ad intervenire.
"Che dovevo fare. Così si sarebbe accorta di sicuro di me. La aiutai a raccogliere ciò che le era caduto e mi presentai. Il suo nome l'avevo già sentito da qualche cliente ma ascoltarlo da lei fu tutta un altra musica. Si chiamava Valentina."
"E poi ?"
"La accompagnai a casa. Ero in ritardissimo ma le sgrida di mia madre non mi facevano paura, pur di stare qualche altro minuto con lei. Mi bastava starle vicino, guardarla. Raccolsi tutto il coraggio che avevo e le chiesi di rivederci. Lei mi disse che era impegnata con il lavoro e che non lo sapeva. In quel momento avrei voluto piangere. Avevo un blocco...qui..." e si battè sul petto "che mi sentivo male. Lei ancora una volta lo capì, e mi disse che forse la domenica seguente era libera. Correndo di felicità tornai a casa, avevo un sorriso enorme, non vedevo l'ora che arrivasse domenica. Ogni tanto controllavo l'orologio ma il tempo scorreva sempre più lento. Poi arrivò la domenica. Mi vestii di tutto punto ed uscii. Non sapevo dove cercarla, ma sapevo che l'avrei trovata comunque. In piazza, mi venne incontro una ragazza ancor più bella dell'altra mattina. Aveva lasciato i panni da lavoro ed indossava un vestito bianco, con dei sandali marroni. La pelle bianca come la luna faceva da amplificatore al colore rosso dei suoi capelli. Mi salutò ma mi mancò il fiato. Poi lo recuperai e risposi al saluto. Quella fu la prima di una lunga serie di domeniche in cui ci incontrammo. Ci vedevamo ogni settimana. Andavamo nei campi e ci sdraiavamo sotto ad un albero. Sempre lo stesso. C'era molta sintonia. Parlavamo di tutto, di cosa fare da grandi, di cosa ci piacesse, cosa pensavamo di noi. Ma soprattutto passavo le ore ad accarezzargli i capelli. Aveva i capelli morbidi, lisci. Glieli toccavo e a lei piaceva che glieli toccassi. Non esistono donne come quelle dai capelli rossi. Ricordatevelo. Una donna con i capelli rossi non si dimentica mai. Mai. Non ditelo alla nonna, ma non credo di essere mai stato bene in vita mia come in quei pomeriggi sotto l'albero. Semplicemente, la vita là sotto era stupenda. Non c'erano lavoro, soldi, problemi, niente. Io e lei. E basta. "
"E poi come è andata a finire?"
"Eh... Con l'arrivo dell'inverno i pomeriggi sotto l'albero finirono. Io venni promosso alla fabbrica e avevo molte altre responsabilità. Mi sposai, nacque vostra madre, e tutta la storia che già sapete incominciò. Ora torniamo dentro e mi raccomando, acqua in bocca."
Iacopo a metà storia si perse, pensando a chissà quali avventure fantastiche.
Mattia rimase colpito dalla storia. Contrariamente a quanto pensato il nonno aveva avuto un'altra fidanzata da giovane, e da come ne parlava sembrava che ne fosse ancora innamorato. La sua ragazza era castana, e non riusciva a capire cosa facesse delle rosse delle donne così speciali.
Gioia era una ragazza e certe cose le capiva subito.
Le lentiggini che le riempivano il viso durante l'estate erano più che una prova.
Invecchiando i capelli diventano bianchi, in famiglia si passa a chiamarsi per nomignoli, ma un amore del genere non finsice sotto un albero.


FINE



venerdì 10 aprile 2009

A proposito...

...di quanto i libri che leggo mi influenzino la vita quotidiana. Ecco cosa ho trovato mentre siostemavo i vecchi libri e quaderni dell'università : mi mancavano ancora diversi esami alla laurea (era il 2006) e stavo preparando una tabella di marci sugli esami che stavo in procinto di dare.
Ovviamente li avevo anche catalogiati per difficoltà :

  • Basi di Dati I : Normal
  • Reti di Calcolatori e Protocolli : Hard
  • ACR : Normal
  • Lab. Reti : Hard
  • Discreta II (Solo lo scrittino) : Eroe
  • Algoritmi I : Leggendario/Dio
Secondo voi a che videogioco stavo giocando in quel periodo ???



Qualcuno per caso ha da vendere o regalare una macchina da scrivere?
Sì, proprio quelle di ferro, coi tasti tondi che quando li batti si sente "TYP TYP TYP", quelle che se sbagli a scrivere una parola dici un fiume di bestemmie e ci passi col bianchetto, quelle che per andare a capo devi spostare il carrello con le mani, quelle che se batti troppo velocemente due tasti vicini ti si accavallano le stecche. Sì, esatto, proprio quelle che se va via la luce continui a scrivere, quelle che appena finito hai già la stampa.
Insomma, dove cazzo ne trovo una?

martedì 7 aprile 2009

Risolvere problemi

Stavo riflettendo su come i libri che ho sul comodino mi influenzino durante la vita quotidiana. E sono giunto alla conclusione che lo fanno in maniera massiva.
Quando leggevo "Fight Club" pensavo che il miglior modo per declinare un invito ad una festa o affini fosse quello di andarci lo stesso e poi boicottarla (cose fatte in realtà insieme a Mary). Mentre leggevo "Trainspotting" e "Porno" mi chiedevo quale fosse il modo più veloce per svoltare, realizzare un colpo e campare di rendita.
Durante la lettura di "Romanzo Criminale" mi domandavo se vivere di espedienti non fosse la vera libertà, oppure se diventare un broker come Patrick Bateman ti ripulisse dei peccati che compi la notte. Consegnare videocassette, fare esercizi fisici e uccidere barboni e partner occasionali potrebbe essere un bel modo di vivere.
Ora sto leggendo "L'arte dell'inganno" di Kevin Mitnick, il più famoso hacker della storia e non trovo altra soluzione ai miei problemi che non sia quella dell'ingegneria sociale.
Mi lambicco il cervello a cercare un inganno per riuscire ad entrare di straforo al cinema, o ad un concerto, conscio del fatto che tra 15 giorni inizierò un nuovo libro e per entrare al cinema senza pagare vorrò diventare invisibile ed entrare dalla finestra, oppure lasciar perdere tutto e vivere alla Bukowsky, preoccupandomi solo di donne e del vino.

Cosa pensate che potrei fare per evitare di dare l'esame di sicurezza?