martedì 7 aprile 2009

Risolvere problemi

Stavo riflettendo su come i libri che ho sul comodino mi influenzino durante la vita quotidiana. E sono giunto alla conclusione che lo fanno in maniera massiva.
Quando leggevo "Fight Club" pensavo che il miglior modo per declinare un invito ad una festa o affini fosse quello di andarci lo stesso e poi boicottarla (cose fatte in realtà insieme a Mary). Mentre leggevo "Trainspotting" e "Porno" mi chiedevo quale fosse il modo più veloce per svoltare, realizzare un colpo e campare di rendita.
Durante la lettura di "Romanzo Criminale" mi domandavo se vivere di espedienti non fosse la vera libertà, oppure se diventare un broker come Patrick Bateman ti ripulisse dei peccati che compi la notte. Consegnare videocassette, fare esercizi fisici e uccidere barboni e partner occasionali potrebbe essere un bel modo di vivere.
Ora sto leggendo "L'arte dell'inganno" di Kevin Mitnick, il più famoso hacker della storia e non trovo altra soluzione ai miei problemi che non sia quella dell'ingegneria sociale.
Mi lambicco il cervello a cercare un inganno per riuscire ad entrare di straforo al cinema, o ad un concerto, conscio del fatto che tra 15 giorni inizierò un nuovo libro e per entrare al cinema senza pagare vorrò diventare invisibile ed entrare dalla finestra, oppure lasciar perdere tutto e vivere alla Bukowsky, preoccupandomi solo di donne e del vino.

Cosa pensate che potrei fare per evitare di dare l'esame di sicurezza?

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