martedì 18 marzo 2008

O la va o la spacca

Ultimamente si sta diffondendo la febbre dal poker tra i miei amici. Durante una di quelle serate i cui facciamo più scena che partite, mi è venuta in mente questa storia. E' la prima della mia Moleskine, abbiate buon cuore nel giudicarla.


Diecimila.
Sono sotto di diecimila e non me ne sono quasi nemmeno accorto.
Stavolta non penso che Jen me la farà passare.
Cazzo, stavolta avevo anche un buon punto. Però quando dice sfiga non c’è nulla da fare. Chi l’avrebbe mai detto che con un full di K avrei perso un piatto da quasi 5 mila dollari ? Uno con un minimo senso della famiglia, ecco chi. Uno che non avrebbe basato il futuro dei suoi figli su una scala a incastro. Uno che non sono io.
Che ore sono ? Uhm, mezzanotte e 20. Se non ce la faccio a rientrare entro poco tempo dovrò lasciare a questo branco di iene anche la macchina. Loro non lo sanno, ma io diecimila dollari non ce li ho. Non ce li ho mai avuti a dir la verità. Se ce li avessi avuti, perché mai sarei stato seduto ad un tavolo da poker con tre dei più famosi giocatori d’azzardo di Boston ?

***

Le carte stanno ora a “Rivoltella” Jack. E’ quasi ipnotico vedergli mescolare le carte. Forse è proprio quello il suo scopo, ipnotizzare gli avversari per combinarsi qualche bella giocata servita. Non so come mai, ma ho la netta impressione che mi stiano fottendo. “Rivoltella” è nettamente in attivo, Milton è fuori di tremila ma non pare agitarsi e Winston Lewis…beh è il padrone della bisca. In qualche modo ci guadagna sempre.
L’unico che ha da perdere qualcosa qua sono io. Però credo di potercela fare. Saranno anche giocatori professionisti ma non barano, almeno non nel senso di truccare le carte. Forse barano comunicandosi le carte che hanno in mano, ma se lo hanno fatto, devo dire che sono veramente bravi.
Il punto è che devo credere che sia così. Devo credere che non stiano barando e che se la fortuna è dalla mia posso riuscire a salvarmi dal casino in cui sono finito e tornare a casa con a) i soldi, b) la macchina, c) le mie gambe.
Rivoltella distribuisce le carte.
Le apro piano piano per gustarmi la sorpresa.
Un K. Bene.
Un 7. Male.
Un 8. Malissimo.
Un asso. Meglio.
Un J. Beh, mi è andata male. Posso tentare una scala, ma mi servono due carte: probabilità irrisoria. Colore ? Non se ne parla, tutte spaiate. Credo che blufferò. Punterò una cifra media, che ne so, 1000, poi cambierò una carta e punterò tutto ciò che mi è rimasto. Ovvero altri 1000 e la macchina. O la va o la spacca. Oppure tengo il K e l’Asso e vedo che succede, magari entra un tris.
Opto per la seconda opzione. Jack ci viene, male. Milton anche, male. Winston addirittura rilancia di 3000. Sto nella merda.

Cambio le carte e mi entrano un Asso, un 8 e un Q. Ho in mano una misera coppia. A questo punto non posso più ritirarmi. Rilancio i 1000 e per rendere credibile il bluff lancio anche le chiavi della Ford sul tavolo. Rivoltella abbandona e Milton lo segue a ruota. Per ora è perfetto.
La parola sta a Winston, che ha cambiato una sola carta. La mia unica speranza è che cada nel bluff e mi lasci la macchina

Vediamo che fa. Ci pensa. Uhm, vecchia tattica. Ci pensa ancora. Ha lo sguardo fisso sulle carte e non si decide. Il silenzio della sala mi uccide. Anche gli altri si stanno un po spazientendo. Milton continua a giocherellare con le fiches, rivoltella guarda Winston con lo sguardo perso nel vuoto. Siamo tutti in attesa della sua parola. Dai cazzo, brutto ciccione, abbandona. Vattene. Rinuncia.

Ma nulla.Non parla. Winston guarda le carte che ha in mano e non proferisce parola. Però…ora che lo guardo meglio sembra che nemmeno respiri. Cazzo, è morto. Si, è proprio morto! Lo penso solo però. Se è davvero morto, sono a cavallo. Si si è morto c’è poco da fare. Con la testa piegata a guardare le carte e il berreto schiacciato ben bene sulla fronte gli altri dal loro posto non riescono a vedere il rigagnolo di bava che gli scende dall’angolo della bocca e gli occhi aperti e vitrei. Se riesco ad approfittare della situazione prima che il rigagnolo di bava si stacchi dal labbro e cada sul tavolo, sono un uomo salvo. Allungo la gamba sinistra sotto il tavolo mantenendo gli occhi fissi sulle mie carte cercando di arrivare al gomito di Winston. Il filo di bava si fa sempre più lungo. Milton non è un problema dato che ha occhi solo per le sue fiches ma Jack può darmi fastidio. Cerco di non voltare lo sguardo altrove, lo mantengo sul bel faccione del re di picche e intanto con la gamba spingo per arrivare a Winston. Finamente trovo un ginocchio. Il sinistro. Bene. Devo alzare la gamba un pò e sperare che la provvidenza mi aiuti. O la va o la spacca. Spingo leggermente il gomito di Winston giù dal tavolo senza farmi vedere e la scena che risulta agli occhi di Jack è chiara ed eloquente. Winston abbandona. Non vede il mio punto. Butta giù le carte sul tavolo e rimane con lo sguardo fisso sul tavolo. Devo intervenire subito prima che la situazione mi sfugga.
“Beh, mi dispiace ragazzi, ma stavolta ce l'ho fatta a fare un piatto!” Devo raccogliere le fiches ed alzarmi, ed è tutto finito. Winston ancora non si muove. Devo avvicinarmi all’uscita. Si, dai Jack, accompagnami verso l’uscita e lasciamo il caro e vecchio Winston a pensare a quale punto potevo avere in mano.
“Ce l’hai fatta proprio all’ultimo secondo, hai avuto fortuna” sussurra Milton, senza alzare gli occhi dalla fiches.
“Ehi, Win, visto che fortuna? Ma tu che punto avevi ? Win?” Rivoltella non riceve risposta. Devo andarmene subito.
“Sarà scosso per l’ultima mano” Cazzo, devo sbrigarmi.
“Dai Win, dimmi che punto avevi no ?”
Già che punto aveva? Devo saperlo. Non posso andarmene senza sapere se lo avrei battuto anche giocando onestamente. “Ragazzi, vi dispiace se uso la toilette?”
“Ma figurati, guarda è proprio in fondo a destra.”
“Faccio in un attimo”
Allora Win, che punto avevi ?
Fantastico, Milton si scolla da quella maledetta sedia e si avvia verso la cassa. Ora devo terminare lo show in bellezza. “Eh? Come dici scusa Winston ?” Ecco, abbasandomi così dovrebbe sembrare che mi stia parlando in un orecchio. Forza su, fammi vedere le carte. Non ce la faccio. Maledetto rigor mortis di merda. Ha le dita inchiodate e non riesco ad alzarle. “Eh eh, vecchio volpone” cazzo molla ste carte ciccione! Ecco! Finalmente! Cazzo. Scala reale all’asso. Ha cambiato una carta e gli è entrata una scala reale. Mi avrebbe fottuto alla grande, il balordo. Per questo gli è vvenuto un infarto. “Si si come no, ma certo Win…ora devo scappare però. Mi dispiace, sarà per un'altra volta.” Cooosì, perfetto.
“Ti ho cambiato i soldi intanto, ed eccoti qua le chiavi della macchina. Alla fine ti porti a casa 16 mila dollari” mi fa Rivoltella con il tono sei-un-amico-torna-quando-vuoi.
“Beh si ho avuto molta fortuna nell’ultima mano. Grazie, ma è davvero tardi e devo tornare da mia moglie. Il vecchio Win mi aveva invitato a restare, magari con una delle sue ragazze…sai cosa intendo.”
“Ahaha il vecchio Win è sempre il solito!”
“Ciao Jack, ci si rivede” E prendo la direzione della porta. Sono quasi fuori. Apro la porta, sento il freddo di Boston che mi sbatte in faccia.
“Quando vuoi, qui sei il benvenuto, vero Win ? Win ? Wiiiiiiiiiin !?!?!?!?”

Devo correre. Mancano pochi metri. Via, via via vaffanculo, via. Ci sono, ecco la porta, forza, ecco la macchina. Ce l’ho fatta. Ho le gambe, ho i soldi e la macchina.

Anche stavolta ci sono riuscito.


martedì 11 marzo 2008

Non ho la minima idea...

...di quello che sarà di questo blog.

Mi è venuta voglia di scrivere, scrivere e scrivere, racconti brevi, frasi, storie, romanzi, cazzate, insomma tutto. Dato che ho già un sito anzi uno space dove cazzeggiare, quà mi voglio cimentare in qualcosa di piu serio. Per cui, se avrete voglia e soprattutto pazienza, passate di qua ogni tanto a leggere qualche cosa che spero vi faccia passare 5 minuti.