giovedì 30 aprile 2009

RECENSIONI - Prospettive di un delitto

Al 97% mi è piaciuto. Le scene erano credibili e la trama abbastanza riscontrabile nella realtà. Una realtà fantastica, da film, ma non troppo irrealizzabile.
Poi, c'è la fine.
Quel 3% che manda a puttane il 97% di buono fatto in precedenza.

Per chi non volesse uno spoiler, è meglio che non legga.

Perchè se un organizzazione terroristica arriva ad uccidere centinaia di persone, tra uomini,donne,bambini, civili, scorta del presidente USA e ostaggi vari, non può madare a cagare tutto il piano che per progettarlo nel dettaglio ci saranno voluti mesi, per non investire una bambina in mezzo all'autostrada!!!
Ma vaffanculo!
Una scena, secondo me credibile, nella quale esplode una bomba in mezzo ad una piazza piena di gente non può proseguire con i 4 protagonisti che si rialzano storditi e si inseguono a vicenda per le autostrade di Salamanca! Non è possibile che dopo un attentato non si vedano arti volanti, corpi dilaniati senza gambe, o donne urlanti con il braccio della figlia in mano! Ecchecazzo!

Giudizio : 6 - , da donne.

mercoledì 29 aprile 2009

Conoscersi

Oggi, a 32 anni suonati, ho scoperto veramente chi sono.
Tutto quello che credevo di sapere su me stesso è stato spazzato via.
Oggi, ricomincio a vivere.

Ho avuto poche donne nella vita, e proprio per questo mi ricordo perfettamente i loro nomi e cognomi.
Nessuna di loro aveva un nome che iniziasse con A o L.

Ho scoperto che il mio elemento è "l'acqua", nonostante odi il mare, i laghi e tutti i loro affini. Eppure è così.

Se fossi un eroe della Disney sarei Jasmine, la ragazza di Aladdin.
Oltre a non aver mai visto un cartone animato perchè mi fanno letteralmente schifo, ho scoperto che sarei anche una sgallettata israeliana con un diadema in fronte e piena di soldi. Una Paris Hilton del medioriente, oltre che un pò checca.
Eppure è così.

La mia bevanda è il "cosmopolitan" e mi venisse un colpo se so che c'è dentro. Eppure lo dovrei bere ad ogni serata in "disco" luogo in cui normalmente decido di attaccare la preda.
Odio le strobo e la musica assordante, ma tant'è.

Agli altri faccio un efetto "strabiliante" che con 'sta faccia al massimo avrei detto "deprimente" e se giocassi a basket sarei una "guardia-ala" alla Lebron James.
Peccato che sono alto 1,71 e di almeno 20 chili sovrappeso.

Insomma, oggi ho veramente capito chi sono. E lo sanno anche gli altri. Gli altri evidentemente mi hanno sempre visto così, però oggi, glielo ho fatto sapere con assoluta certezza.
Basta che non ignorino le mie richieste.

Non c'è più tempo.
Devo vivere.
Ho vissuto 32 anni credendo di sapere chi fossi e cosa mi piacesse.
Ma mi sbagliavo.

lunedì 27 aprile 2009

L'idolo della Settimana - Pino Scotto


"...cioè, è allucinante..."

sabato 25 aprile 2009

Questioni di culo

Anno : 2006
Presidente del Consiglio : Prodi
Evento Nazionale dell'anno : Calciopoli e Juventus in serie B.
Esito : 10 milioni di juventini incazzati, alcuni dei quali fanno cadere il governo.

Anno : 2009
Presidente del Consiglio : Berlusconi
Evento Nazionale dell'anno : Terremoto in Abruzzo e centinaia di morti
Esito : con le sue ditte ricostruisce L'Aquila e tutto l'Abruzzo, del quale diventerà il nuovo Dio, e vincerà di nuovo le elezioni nel 2013.


Morale 1 : non c'è mai limite al peggio.
Morale 2 : non c'è mai limite al culo.

Che dite, gli tocca ?


Mesà che lunedì prossimo sti 5 euro li vado a spendere...

giovedì 23 aprile 2009

Dialoghi Perduti e Incompiuti #002

All'incrocio di Porta Conca, un giovane proveniente dal'arco di Giurisprudenza brucia lo stop. Un auto è guidata da un signore distinto sui 50 con sua moglie, il quale è costretto ad inchiodare per evitare l'impatto.
Il signore inveisce contro il giovane, lo insulta sia verbalmente che gestualmente, al che il giovane frena fino a trovarsi finestrino a finestrino. In silenzio si sorbisce tutta la sbroccata ed attende per replicare. Quando il signore finisce di insultarlo, ecco la sua risposta :

- "Ma guarda che cesso che è tu moje! Tiè!" e facendo "tiè" mostra il dito medio all'antagonista, poi mette la prima e riparte.
Sublime.

mercoledì 22 aprile 2009

Progetto Safarà

Fans di Dylan Dog, Adunata!!!












Cerco di farvela breve.
In USA stanno girando un adattamento cinematografico del fumetto di Dylan Dog, un film che si intitolerà Dead of Night.
Direte voi : finalmente!
Dico io : ma magari ce caschi!

Perchè i fan di DYD dovrebbero adunarsi ed aggregarsi al "Progetto Safarà" ?

I motivi sono molti :
  • L'ambientazione passa da Londra alla Louisiana
  • Bloch non esiste
  • Groucho viene rimpiazzato per motivi di copyright da Sam Huntigton
  • Dylan è interpretato da Brandon Routh (che però secondo me ci può stare)
  • Il maggiolone, simbolo di culto, passa da bianco a nero!!!
E per ora si sa solo questo.

il "Progetto Safarà", lanciato da "i 400 calci" ci invita a tempestare di commenti, sempre in maniera pacifica e senza scadere nelle offese, il blog ufficiale della produzione del film sperando in un qualche ripensamento. Io personalmente spero almeno in quello sul maggiolone, anche se dicono che il problema sia della casa del maledettissimo Topolino che ha i diritti su Herbie, il maggiolino matto della minchia.

P.S. Prima di scegliere l'impatto visivo dell'attore di DYd hanno interpellato la Bonelli....quindi cazzo, anche loro si potevano un pò impuntare su certi punti fermi della serie.
Ci manca che gli cambiano anche il "Giuda Ballerino" in "Emmosocazziamari!!!" ed il capolavoro è completo.

Prestige Poker Night






Ieri sera una serata di poker come non succedeva da un pacco di tempo.
Al tavolo ci siamo seduti in 7 :
  1. Boston
  2. Jack
  3. Akane
  4. Serpico
  5. Pixel
  6. Dan
  7. PellePelle



Uno stack iniziale di 6000 chips con un rebuy al massimo entro un ora di 4000.

Jack folda le prime 15 mani, mentre Serpico perde le rispettive 15.
Sull'orlo dell'addio, Pixel va all-in perdendo tutto ed è costretto al rebuy. Poco dopo anche Serpico lo segue.
Dopo una quarantina di minuti senza troppe emozioni, LA mano della serata che potete vedere in video.
Serpico è all-in con un tris di sette. PellePelle lo sfida con un coppia di assi. Al turn esce il terzo asso e Serpico si mantiene in linea con le sue medie : eliminato per primo senza nessuno per poter giocare a PES.

Pixel dopo la prima eliminazione mette da parte un discreto ammontare di chips mentre Boston rimane nell'ombra, salvo uscirne per eliminare il Dan con un asso al river.
Jack ha una striscia positiva, poi commette un "errore" : andare all-in contro il proverbiale culo di Pixel, leggenda con solide fondamente tramandata di partita in partita.
La coppia di assi di Jack fallisce contro la doppia coppia asso-asso, quattro-quattro di Pixel.
Il vantaggio del buon Pixel è enorme, Akane e PellePelle invece sono sull'orlo.
La stizza di Akane
L'unica ragazza è la prossima ad abbandonare il tavolo.
Pixel elimina successivamente anche PellePelle così la finale se la gioca con Boston.
Gli stack sono notevolmente sbilanciati, circa 50k per Pixel e circa 10k per Boston, che però non demorde e rosica pian piano il vantaggio, portandosi addirittura in vantaggio.
Cinque minuti di carte nulle fanno pendere la bilancia dalla parte di Pixel che ha l'occasione di vincere.
Boston è all-in con J-J, Pixel lo vede con K-Q.
Escono tutte carte sotto al 7 ed un Q, che sancisce la vittoria del buon Pixel.
Il vincitore Pixel

martedì 21 aprile 2009

Maledetto Ethan Galstad

ndomod: Successfully connected to data sink.
0 queued items to flush.



Dopo due mesi di random puro, unito a bestemmie,
scarsa documentazione,
tanta tigna e anche un po' di culo,
il maledettissimo Nagios funziona con il
plugin NagVis funziona.

Immaginatevi le scene di lacrime ed abbracci quando
ho letto quella riga col Friz e il Rob.


lunedì 20 aprile 2009

Accettare la sconfitta

"Per essere buoni vincitori bisogna essere buoni perdenti." Così disse Mika Hakkinen dopo il mondiale vinto da Schumacher nel 2000.
Grande frase detta da un grande sportivo.
Ci può stare.
"Madrid cabròn, saluta el campeòn!" Samuel Eto'o durante i festeggiamenti del titolo di campione di Spagna nel 2005.
Leggermente fuori le righe.
Ci può stare.
"All'Inter non invidio nulla" Alex DelPiero, una settimana fa.
"DelPiero dovrebbe invidiarci i 10 punti di distacco." Josè Mourinho, il giorno dopo.
Alla vigilia del derby d'Italia, dopo anni e anni di amarezze, l'Inter ha il titolo in tasca.
Ci può stare.

Quello che non abbozzo minimamente è che durante il pranzo, in mensa, a Perugia, mi mettano l'inno "Pazza Inter Amalaaaaa!" a tutto volume.
Se ero il Pipe avevo già inviato una mail di reclamo.

venerdì 17 aprile 2009

I miei piloti del 2009


#4 Andrea Dovizioso






#69 Nicky Hayden








#36 Mika Kallio

giovedì 16 aprile 2009

Ritmi

Questi giorni di vacanza mi hanno stordito.
Mi svegliavo a mezzogiorno, mangiavo come un tacchino d'allevamento, non facevo nulla, guardavo la tv, leggevo qualche fumetto e stavo su internet.

Per fortuna che martedì ste maledette vacanze so finite, e si è ripreso col normale ritmo universitario.
Sveglia alle 11.00, LOST il giovedì sera, poco studio, partite a carte, pomeriggi su internet e qualche libro e fumetto da leggere.

A casa stavo impazzendo.

sabato 11 aprile 2009

Racconto Pasquale

La domenica di Pasqua era uno dei giorni più attesi di tutto l'anno. Non c'erano regali da scartare come per Natale o per i compleanni, ma c'era comunque il pranzo insieme a tutti i parenti, ci si rivedeva e si giocava con i cugini lontani, la mamma e il papà erano un pò più permissivi e spesso si rimediava qualche piccola mancia.
Ma soprattutto, si andava a casa dei nonni.
Dai nonni c'era il giardino, e se faceva abbastanza caldo si poteva giocare a nascondino o andare in bicicletta. Dai nonni c'era quell'odore strano in sala, una stanza che era blindatissima durante tutto l'anno ma che diventava il centro della famiglia in occasioni come quelle.
Dai nonni si poteva anche fare rumore, tanto c'era sempre chi ti difendeva.
Dai nonni, c'erano i Nonni.
E come raccontava le storie il Nonno non le raccontava nessuno.
Quando la mamma fece a Mattia, il più grande dei tre, un cenno con la testa, anche Gioia e Iacopo capirono che avevano il permesso ad alzarsi dal tavolo.
Mentre gli zii ed il resto dei parenti prendevano il caffè, loro si buttarono al collo del nonno Alfredo, implorandolo di raccontargli una delle sue storie. Quella dell'albero d'olivo e il prete del paese era la più richiesta, ma quel giorno il nonno Alfredo volle raccontargli una storia nuova.
Guardò bene se nonna Tina fosse in cucina a preparare il caffè e silenziosamente portò i nipoti in giardino. Il sole riscaldava l'aria e si stava bene seduti sul muretto di cinta, anche se era invaso dalla formiche.
"Stavolta voglio raccontarvi una storia. Una storia nuova, intendo."
Iacopo, col suo Gormiti in mano, già pendeva dalle labbra ormai raggrinzite del nonno. Ad otto anni, il proprio nonno è un supereroe. Si pensa che sia sempre stato nonno, non ti passa nemmeno per la testa che una volta possa aver avuto la tua età.
Gioia, dodici anni da compiere la settimana prossima, era preoccupata a non sporcare con le formichine rosse il suo vestito bianco. A quell'età si fa presto a dimenticarsi dei proprio nonni, nel giro di qualche anno avrebbe avuto da pensare al motorino, ai ragazzi, e le visite si sarebbero fatte sempre più rade.
Mattia, diciassette anni, era già antrato in quella fase. Orecchino al lobo destro, cellulare in continuo vibrare, era sul valico. Poteva essere una delle sue ultime uscite familiari "forzate". Presto avrebbe avuto la giusta indipendenza da poter declinare i pranzi con i parenti ed andare a divertirsi con gli amici.
Per tutti questi motivi, nonno Alfredo decise di raccontargli quanto aveva da raccontare proprio quel giorno.
"Un giorno, quando ero ancora un ragazzo, mi svegliai una mattina e decisi che non sarei andato a lavorare." Come sempre, appena prese la parola i nipoti si ammutolirono.
"Mio padre aveva da fare una consegna, e quindi non poteva accompagnarmi al lavoro. Così ne approfittati e mentre andavo a piedi verso la fabbrica, svoltai sulla destra e mi infilai in un bar. Era un bar dove non ero mai entrato e di fatti non conoscevo nessuno di quelli che stavano dentro. Ordinai un bicchiere di latte e mi sedetti al tavolino più nascosto di tutto il locale. Il timore che mio padre potesse entrare e trovarmi là anzichè al lavoro mi teneva sul chi va là.
Mentre ero lì che sbircio fuori dalla finestra arrivà il mio latte, portato dalla ragazza più bella che io abbia mai visto in vita mia. Me lo ricordo come fosse ora.".
Dietro agli spessi occhiali, gli occhi del nonno Alfredo stavano guardando indietro nel tempo.
Lasciò il bastone e con una mano andò a mezz'aria a prendere un immaginario bicchiere di latte.
"Era circa della mia età. Aveva gli occhi grandi, di un colore misto tra il verde del bosco ed il marrone delle nocciole. Il suo mento era leggermente pronunciato, sfuggente, che gli conferiva una espressione perennemente imbronciata, come se fosse sempre pensierosa. E i capelli ! Aveva dei lunghissimi, meravigliosi capelli rossi che le scendevano sul collo. Un rosso vero, non come quello di vostra zia Rosalba, che se li tinge."
I tre fratelli risero sonoramente ma subito tornarono rapiti ad ascoltare la storia.
"Mi ricordo che rimasi senza parole. Sentivo caldo, mi tremavano le mani. Lei lo notò e mi sorrise imbarazzata, forse più per farmi passare l'imbarazzo che per altro. Si sistemò i capelli dietro l'orecchio e tornò dietro al bancone, a servire gli altri clienti.".
"E tu che hai fatto nonno ?" chiese Gioia.
"Eh, cos''ho fatto. Ero troppo timido. Gli altri clienti andavano sempre in quel posto, la chiamavano per nome, lei sorrideva, poi entrava qualcun altro, ed era sempre indaffarata. Io mi vergognavo troppo ad andare là e parlarle. Così sono rimasto tutto il tempo seduto, al mio tavolo. Non sapevo nemmeno io perchè. Di sicuro non poteva essere interessata a me. Lei era bellissima, simpatica, solare. Però non riuscivo a non guardarla. Qualsiasi cosa facesse sembrava divino. Come porgeva il resto, come passava lo straccio sui vetri, come passava tra i tavoli.".
"Eri innamorato ?" era sempre Gioia quella che faceva le domande.
"Eh...innamorato. Non ditelo a vostra nonna, ma credo di sì. Insomma, se non è essere innamorati quando non riesci a staccare gli occhi da una persona appena conosciuta allora non lo so quando lo si è. Comunque aspetto, aspetto, e verso l'ora di pranzo esco e vado all'angolo della strada che dal bar portava verso casa mia. Se non tornavo per tempo, a casa si sarebbero insospettiti. Ma non ce la facevo. Rimanevo nell'angolo e guardavo verso la porta del bar. In quel momento non ero lucido ma sapevo che stavo sperando che uscisse. E infatti fu così. Uscì e si diresse verso di me. Io tremavo. Non sapevo che fare, non avevo più saliva e lei era sempre più vicina. Così feci la prima cose che mi venne in mente. Quando mi fu abbastanza vicina gli andai a sbattere addosso."
"Che cosa? " Stavolta era Mattia ad intervenire.
"Che dovevo fare. Così si sarebbe accorta di sicuro di me. La aiutai a raccogliere ciò che le era caduto e mi presentai. Il suo nome l'avevo già sentito da qualche cliente ma ascoltarlo da lei fu tutta un altra musica. Si chiamava Valentina."
"E poi ?"
"La accompagnai a casa. Ero in ritardissimo ma le sgrida di mia madre non mi facevano paura, pur di stare qualche altro minuto con lei. Mi bastava starle vicino, guardarla. Raccolsi tutto il coraggio che avevo e le chiesi di rivederci. Lei mi disse che era impegnata con il lavoro e che non lo sapeva. In quel momento avrei voluto piangere. Avevo un blocco...qui..." e si battè sul petto "che mi sentivo male. Lei ancora una volta lo capì, e mi disse che forse la domenica seguente era libera. Correndo di felicità tornai a casa, avevo un sorriso enorme, non vedevo l'ora che arrivasse domenica. Ogni tanto controllavo l'orologio ma il tempo scorreva sempre più lento. Poi arrivò la domenica. Mi vestii di tutto punto ed uscii. Non sapevo dove cercarla, ma sapevo che l'avrei trovata comunque. In piazza, mi venne incontro una ragazza ancor più bella dell'altra mattina. Aveva lasciato i panni da lavoro ed indossava un vestito bianco, con dei sandali marroni. La pelle bianca come la luna faceva da amplificatore al colore rosso dei suoi capelli. Mi salutò ma mi mancò il fiato. Poi lo recuperai e risposi al saluto. Quella fu la prima di una lunga serie di domeniche in cui ci incontrammo. Ci vedevamo ogni settimana. Andavamo nei campi e ci sdraiavamo sotto ad un albero. Sempre lo stesso. C'era molta sintonia. Parlavamo di tutto, di cosa fare da grandi, di cosa ci piacesse, cosa pensavamo di noi. Ma soprattutto passavo le ore ad accarezzargli i capelli. Aveva i capelli morbidi, lisci. Glieli toccavo e a lei piaceva che glieli toccassi. Non esistono donne come quelle dai capelli rossi. Ricordatevelo. Una donna con i capelli rossi non si dimentica mai. Mai. Non ditelo alla nonna, ma non credo di essere mai stato bene in vita mia come in quei pomeriggi sotto l'albero. Semplicemente, la vita là sotto era stupenda. Non c'erano lavoro, soldi, problemi, niente. Io e lei. E basta. "
"E poi come è andata a finire?"
"Eh... Con l'arrivo dell'inverno i pomeriggi sotto l'albero finirono. Io venni promosso alla fabbrica e avevo molte altre responsabilità. Mi sposai, nacque vostra madre, e tutta la storia che già sapete incominciò. Ora torniamo dentro e mi raccomando, acqua in bocca."
Iacopo a metà storia si perse, pensando a chissà quali avventure fantastiche.
Mattia rimase colpito dalla storia. Contrariamente a quanto pensato il nonno aveva avuto un'altra fidanzata da giovane, e da come ne parlava sembrava che ne fosse ancora innamorato. La sua ragazza era castana, e non riusciva a capire cosa facesse delle rosse delle donne così speciali.
Gioia era una ragazza e certe cose le capiva subito.
Le lentiggini che le riempivano il viso durante l'estate erano più che una prova.
Invecchiando i capelli diventano bianchi, in famiglia si passa a chiamarsi per nomignoli, ma un amore del genere non finsice sotto un albero.


FINE



venerdì 10 aprile 2009

A proposito...

...di quanto i libri che leggo mi influenzino la vita quotidiana. Ecco cosa ho trovato mentre siostemavo i vecchi libri e quaderni dell'università : mi mancavano ancora diversi esami alla laurea (era il 2006) e stavo preparando una tabella di marci sugli esami che stavo in procinto di dare.
Ovviamente li avevo anche catalogiati per difficoltà :

  • Basi di Dati I : Normal
  • Reti di Calcolatori e Protocolli : Hard
  • ACR : Normal
  • Lab. Reti : Hard
  • Discreta II (Solo lo scrittino) : Eroe
  • Algoritmi I : Leggendario/Dio
Secondo voi a che videogioco stavo giocando in quel periodo ???



Qualcuno per caso ha da vendere o regalare una macchina da scrivere?
Sì, proprio quelle di ferro, coi tasti tondi che quando li batti si sente "TYP TYP TYP", quelle che se sbagli a scrivere una parola dici un fiume di bestemmie e ci passi col bianchetto, quelle che per andare a capo devi spostare il carrello con le mani, quelle che se batti troppo velocemente due tasti vicini ti si accavallano le stecche. Sì, esatto, proprio quelle che se va via la luce continui a scrivere, quelle che appena finito hai già la stampa.
Insomma, dove cazzo ne trovo una?

martedì 7 aprile 2009

Risolvere problemi

Stavo riflettendo su come i libri che ho sul comodino mi influenzino durante la vita quotidiana. E sono giunto alla conclusione che lo fanno in maniera massiva.
Quando leggevo "Fight Club" pensavo che il miglior modo per declinare un invito ad una festa o affini fosse quello di andarci lo stesso e poi boicottarla (cose fatte in realtà insieme a Mary). Mentre leggevo "Trainspotting" e "Porno" mi chiedevo quale fosse il modo più veloce per svoltare, realizzare un colpo e campare di rendita.
Durante la lettura di "Romanzo Criminale" mi domandavo se vivere di espedienti non fosse la vera libertà, oppure se diventare un broker come Patrick Bateman ti ripulisse dei peccati che compi la notte. Consegnare videocassette, fare esercizi fisici e uccidere barboni e partner occasionali potrebbe essere un bel modo di vivere.
Ora sto leggendo "L'arte dell'inganno" di Kevin Mitnick, il più famoso hacker della storia e non trovo altra soluzione ai miei problemi che non sia quella dell'ingegneria sociale.
Mi lambicco il cervello a cercare un inganno per riuscire ad entrare di straforo al cinema, o ad un concerto, conscio del fatto che tra 15 giorni inizierò un nuovo libro e per entrare al cinema senza pagare vorrò diventare invisibile ed entrare dalla finestra, oppure lasciar perdere tutto e vivere alla Bukowsky, preoccupandomi solo di donne e del vino.

Cosa pensate che potrei fare per evitare di dare l'esame di sicurezza?

venerdì 3 aprile 2009

Gravity Master

Il bello della vita di un informatico ? Passare la giornata davanti ad uno schermo, anzichè stare chinati a culo dritto per 12 ore a cogliere tabacco.
Il brutto della vita di un informatico ? Passare la giornata davanti ad uno schermo, anzichè stare sul red carpet a firmare autografi con miliardi in banca.
Nel mezzo però, c'è il rimedio.
I giochini in flash.
Ci sono milioni di siti che forniscono una marea di giochini, alcuni veramente carini, altri che al secondo "bep beep buzz" stonato romperesti la tastiera con un nukitè.
Ma ce ne sono un paio, che in questi giorni qua al DipMat sono diventati un "must". La produttività è calata del 85%, gli esami non si danno più, non si studia, nemmeno si portano i libri, su messenger si chatta per sapere a che livello si è arrivati e su come hanno superato certi schemi.
Il primo che vi consiglio, che ho finito qualche giron o fa è Super Stacker 2, dove bisogna impilare degli oggetti e farli rimanere in equilibrio. Carino, ma superabile.
Il secondo invece è quello che da il titolo al post.
Lo trovate qua ed è veramente fantastico. Spiegarvelo è difficile, vi basti sapere che dovete cogliere dei "checkpoint" con una sfera, creando a mano libera degli oggetti che riitenete opportuni. Non c'è una sola soluzione per risolvere gli schemi ovviamente e per gli ultimi 5 livelli è veramente dura. Se ve lo ricordate, assomiglia un pò a "marble madness" della Sega.
Quello che vdete qua sotto è il mio score :


Current Score
Level 1: 1434
Level 2: 14095
Level 3: 5190
Level 4: 150
Level 5: 17410
Level 6: 2797
Level 7: 5763
Level 8: 3428
Level 9: 12660
Level 10: 2702
Level 11: 16039
Level 12: 17180
Level 13: 6762
Level 14: 7235
Level 15: 15025
Level 16: 5653
Level 17: 150
Level 18: 19192
Level 19: 150
Level 20: 23157
Level 21: 8969
Level 22: 18305
Level 23: 15940
Level 24: 24898

Total score: 244284

giovedì 2 aprile 2009

Giugno in Arte '09

Anche quest'anno l'A.Di.S.U. ha indetto il bando artistico espositivo rivolto a tutti gli studenti delle Università, Conservatori ed Accademia di Perugia.
Il bando è diviso in 9 sezioni (Scultura, Cortometraggi, Poesia, Narrativa, Foto, Pittura, Grafica, Grafica Computerizzata, Bozzetti) ed ho appena inoltrato la domanda per la sezione "Narrativa".

Il racconto che ho deciso di inviare è uno di quelli più apprezzati che ho scritto (ne avrò scritti 5 in tutto, niente di che) quindi vi invito, se le gambe vi sostengono per tutte le salite e le scalinate necessarie, a gironzolare per le strutture dell'agenzia nel mese di giugno per dare uno sguardo a tutta quella roba che verrà esposta.

mercoledì 1 aprile 2009

Dialoghi Perduti e Incompiuti #001

Come primo post voglio scrivere uno degli ultimi dialoghi fantastici che ho avuto.

V - Sono andata a comprarmi degli auricolari nuovi per il lettore mp3. Pensa che c'erano della Philips a 6 euro ma poi ho visto un altra marca sconosciuta, mai sentita...addirittura costava di più...ho preso quelle e devo dire che vanno alla grandissima! Addirittura meglio di quelli che avevo prima!
S- Scusa, ma di che marca sono ?
V- Aspè che lo leggo, sono della S..S...Sennheiser.