domenica 20 aprile 2008

O lui o me

Lo sapeva da almeno 6 mesi, ma vuoi per scaramanzia, vuoi per evitare il discorso, non ci aveva mai pensato su. Sdraiato sul suo letto, si mise a rimirare i poster attaccati al muro. Alcuni erano addirittura ingialliti. Al 22 maggio mancavano solo 24 ore, ed era il momento di affrontare la cosa. Credeva nel destino, in una specie di disegno in cui tutti recitano un ruolo preciso, e questo confermava la sua tesi.
La sua squadra del cuore era arrivata fino in fondo al torneo più prestigioso d’Europa , la Champions League, ribaltando ogni pronostico e regalando, almeno per 90 minuti, un sogno a tutti i suoi tifosi.
Una finale di Champions non capita tutti i giorni e gli appassionati di calcio come Federico lo sanno. Fede, come lo chiamavano tutti, era un grandissimo appassionato del gioco più bello del mondo, arrivava perfino a dire che quello era il suo “unico amore”. Non si perdeva nemmeno una partita della sua squadra, che fosse di campionato o amichevole, ma la cosa era diventata più ardua, da quando si era fidanzato con Marzia. Marzia odiava, come la maggior parte delle donne, il calcio e tutte le sue conseguenze : trovava ridicolo farsi rovinare la giornata da un risultato, come capitava a Fede, e stare a guardare “22 barbari che prendevano a calci un pallone” durante una bella giornata di maggio o un sabato sera. Ma gli piaceva Federico, e per lui faceva uno sforzo. Erano arrivati ad un compromesso : lei gli permetteva di vedere le partite e lui la accompagnava a ballare più spesso di quanto avrebbe desiderato. Ma questa volta era diverso.
Questa era la finale della Champions League . E lo stesso giorno era il loro primo anniversario. Come tutte le donne credeva negli anniversari, nelle ricorrenze, nell’ 8 marzo e in San Valentino. E come tutte le donne, al momento in cui Fede gli confessò la data della finale, pronunciò quella frase, la Frase : “Scegli, o il calcio o me !” . Fede era in totale crisi emotiva. Voleva bene a Marzia (pensava addirittura di amarla), ma la poteva vedere, se ne aveva voglia, tutti i giorni e per 24 ore . La finale di Champions League no. E poteva non capitargli mai più. Ma anche Marzia poteva andarsene dalla sua vita . “Stupide donne” pensò. “Non riescono a capire cosa voglia dire amare uno sport . E poi, di colpo, ti mettono ad un bivio sicure di vincere . Però mi piace, e le voglio bene. Non posso perderla solo perché devo vedere una partita.
Solo ?
Dai, magari ci arriviamo anche l’anno prossimo in finale.
Certo!
E se poi la finale la perdiamo ? Rimango senza Marzia e senza Coppa. Bella fregatura ! Cosa faccio ? I pensieri gli correvano nella testa .
Cercò di non pensarci e si mise a dormire .

Il sole di maggio lo svegliò, ricordandogli l’avvento del Grande Giorno. E anche della Grande Decisione. Si vestì distrattamente, fece colazione senza curarsi troppo delle raccomandazioni della madre e mentre stava per aprire la porta di casa, incrociò suo padre nel corridoio. Si guardarono come non si erano mai guardati in vita loro. Suo padre non proferì parola, si scambiarono uno sguardo d’intesa, di vera intesa, e aprì la porta.
Fede scese in garage, salì sul motorino, e si diresse a scuola . Nei corridoi si respirava un aria diversa .Tutti stavano aspettando le 20.45 ma nessuno di loro era davanti ad una scelta cruciale. La sua attesa era diversa da quella di tutti gli altri. Molti dei suoi compagni lo salutarono con una parola in più rispetto al solito. Magari una pacca sulla spalla. Tutti sapevano come fosse importante per lui la partita che si sarebbe giocata da lì a poche ore. Solo che nessuno immaginava quanto. Passò le 5 ore di lezione pensando a cosa avrebbe fatto da lì a quella sera, ma non riusciva a decidersi. Era una decisione da prendere con cautela . Scegliendo una delle due soluzioni, avrebbe forse rimpianto l’altra per tutto il resto della vita. Non voleva farla tanto tragica, ma era così . Tornò a casa, parlò distrattamente con i suoi durante il pranzo, si mise a seguire il telegiornale per sapere le ultime sulle formazioni e si appisolò sul divano. Cercava di evitare la discussione tra se ed il suo cervello. Si svegliò e si fece una doccia, alzando il volume dello stereo che aveva portato in bagno al massimo, in modo da non ascoltare le sue elucubrazioni mentali. Dopo essersi asciugato si chiuse in camera, si buttò sul letto e prese in mano due foto che aveva sul comodino. Nella sinistra teneva una foto di lui e Marzia al compleanno di una loro amica mentre stavano ballando. Nella destra, un ritaglio di giornale che ritraeva il suo idolo esultare dopo il gol che era valso l’accesso alla Finale. Rimase a fissarle, spostando lo sguardo dall’una all’altra . La televisione in salotto era accesa e sentì il cronista prendere la linea dallo stadio della finalissima. Suo padre era già in salotto che fissava lo schermo. Era seduto sul lato destro del divano, il posto in cui tradizionalmente si sedeva per vedere le partite con Fede. L’altra metà vuota lo stava aspettando. Mancava pochissimo alla partita e doveva prendere una decisone. Si alzò, si diresse verso il salotto e fissò il telefono. Abbassò di poco il volume della tv, alzò la cornetta e compose il numero di Marzia . Uno squillo, due squilli, tre squilli . Sentì la voce della ragazza dire pronto, lui si sentì sicuro di fare la cosa giusta .

6 commenti:

Agne ha detto...

Ti meriti un bacio :-*

Akanenm ha detto...

Ah! Quanto tempo è passato dalla prima volta che l'ho letto. Si si mi ricordo, le prime volte che cominciavo a capire la vita secondo le priorità di Boston.

BostonPizzo ha detto...

il bello di tutto questo e' che agnese ha interpretato il finale diversamente da akane....sono felice di esserci riuscito!

Agne ha detto...

Veramente non hai capito il mio BACIO... :( ...era proprio perché non hai messo il finale!!! :D

..Sta tutta lì la magia di quello che hai scritto!

Poi, dopo... che io me lo sia fatto uno mio in testa... è un altro discorso... ..e tu... come fai a sapere qual'è??
Eheheh!!
Forse te lo immagini??
Eheheh!!!
Guarda, l'ho riletto due volte di quanto mi è piaciuto... e la seconda volta mi sono "costruita" un finale... che mi ha fatto alzare la glicemia al solo pensiero!! (era troppo anche per me!) Ahahah!!! :D

Matteo ha detto...

Magari poi, quella che ne è venuta fuori è stata una telefonata intercettata.. e giù processi..

vascheta ha detto...

vabbhè.... a me interesserebbe sapere chi ha vinto la finale.fo ride!