lunedì 22 novembre 2010

Vi Odio

Con il nuovo corso di quella che possiamo definire "la mia carriera" ho deciso di riprendere a raccontare quello che mi succede con il blog.
Facebook e Twitter sono troppo limitativi, a volte.
Come in questo caso.
La nuova vita lavorativa mia ha fatto già cambiare un opinione.
Un opinione che avevo da tantissimo tempo e che non avevo mai approfondito abbastanza, ma che davo per scontata e giusta.
Io odiavo la gente.
La gente intesa come "chiunque tranne me e chi mi sta vicino".
E mi sbagliavo.
Io non odiavo la gente.
O meglio, odiavo la "gente" quando veniva intesa come "andiamo in quel locale che c'è la GENTE".
E invece no.
Io odiavo la PERSONA che diceva "andiamo là che c'è GENTE".
Viaggiando in macchina ogni mattina, prendendo il treno ogni mattina, salendo sulla metro ogni mattina, andando in ufficio ogni mattina, ho capito che io odio le PERSONE.
C'è quello che sul treno dorme russando impedendomi di concentrarmi a leggere, quello che sulla metro spinge per entrare anche se è evidente che non c'è più posto.
C'è l'omino delle rose, l'omino degli ombrelli, l'omino e basta, quello che tira sù col naso senza soffiarselo mai in 22 minuti di metropolitana, quello che arriva 10 secondi prima del treno ma si catapulta avanti per essere il primo a salire, quello che si è fatto tutti gli scalini di Roma Termini strascinando il trolley e sbattendolo ovunque.
Vi odio.
Tutti quanti.

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